Baci omosex all’IKEA di Catania

  

Catania, 30 Marzo – Ore 15.00 in punto, l’appuntamento è davanti l’ingresso di Ikea, colosso svedese dei mobili low cost. A manifestare è una rappresentanza di coppie omosessuali riunitesi per rispondere in maniera “fattiva” alla dichiarazione shock del sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi che aveva definito in contrasto con la Costituzione l’ormai nota pubblicità che ritrae due uomini mano nella mano sotto la voce “siamo aperti a tutte le famiglie”. E così, loro che si sentono una famiglia a tutti gli effetti e che non hanno paura di mostrare i propri sentimenti in pubblico, si sono scambiati ripetutamente dei baci sulla bocca davanti alla folla di visitatori presenti nell’ipermercato. “Nessuno scandalo e nessuna censura – è il commento di Sandro Mangano, presidente provinciale di Arcigay – , il nostro gesto è stato colto al contrario con applausi sinceri e complimenti da parte di quanti erano a conoscenza delle dichiarazioni di Giovanardi. Certo, non è mancato chi ha chiuso gli occhi ai propri figli, o chi ha giustificato la nostra protesta come un “gioco” ai piccoli che chiedevano spiegazioni. Sta di fatto che i responsabili di Ikea non ci hanno ostacolato minimamente, sottolineando che all’interno del centro commerciale saremmo stati sempre i benvenuti”. Le parole di Giovanardi – pronunciate nel corso della trasmissione “Klauscondicio”, condotta da Klaus Davi – hanno riaperto una polemica serrata che era stata suscitata solo poche settimane prima da un articolo su “Il Giornale”, nel quale veniva contestata la politica ultralaicista della multinazionale svedese, accusata peraltro di strumentalizzare con messaggi forti la platea di possibili acquirenti. Polemiche che si erano sopite non senza una forte risposta a tutti i livelli da parte delle associazioni omosessuali. E di recente anche Eataly, catena di supermercati per superfanatici di gastronomia, ha rimbalzato il messaggio gay-friendly sul quotidiano “La Stampa” con uno slogan simile a quello di Ikea; stavolta ad essere ritratte sono due donne che si tengono mano nella mano. “Quello che speriamo di aver messo a fuoco col nostro sit in – sottolinea Mangano – è che noi non possiamo essere considerati in alcun modo uno scandalo: sarebbe un grossissimo rischio, alla luce dei gravi atti di intolleranza che hanno visto protagonista la parlamentare del Pd Paola Concia ma che ci riguardano nella vita di ogni giorno, anche se non vengono amplificati dai media. Rivendichiamo infine il principio di laicità del nostro Stato, dove tutte le famiglie hanno il diritto di amarsi liberamente, avendo riconosciuta la propria dignità”. “Quanto a Giovanardi – conclude il presidente di Arcigay Catania – consiglio vivamente al sottosegretario di ripassare meglio la Costituzione, perché nell’articolo 29 non si fa riferimento alcuno al sesso dei coniugi. In ogni caso noi ci riteniamo eccome una famiglia: ad essere fuori dal mondo casomai è lui e chi la pensa come lui”.


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