Escrementi sui poster della campagna tempo scaduto

  

Provocazione omofoba subita da Arcigay a Bisceglie, nella campagna per le elezioni politiche. In occasione delle prossime consultazioni elettorali l’associazione nazionale LGBT arcigay ha promosso la campagna “il tempo è scaduto” per diffondere la riflessione e la proposta politica tra i candidati sulla questione dei diritti delle coppie omosessuali. L’arcigay Bat “le mine Vaganti”, come circolo territoriale, ha curato la propaganda presso i comuni della provincia di Barletta Andria Trani, dopo aver fatto regolare e formale richiesta alle rispettive Amministrazioni comunali ed averne ricevuto autorizzazione. Così è avvenuto anche nella città di Bisceglie, dove gli attivisti della Associazione, con il sostegno di Amnesty International e di Sinistra Ecologia e Libertà, hanno affisso, negli spazi loro assegnati i manifesti che ritraggono due uomini, in un caso, due donne, nell’altro, nell’atto di contrarre matrimonio. Molte delle postazioni assegnate sono state devastate da atti vandalici o atti segnatamente omofobi. Manifesti strappati o ricoperti da quelli di altri gruppi politici come “Centro Democratico” e “Forza Nuova” (testimonianza documentata da reportage fotografico in nostro possesso, a disposizione di chi voglia visionarla), pur esulando da ogni forma di etica e civiltà nella prassi politica, rientrano nello schema classico, sebbene esecrabile, dello scontro muscolare e non del confronto di idee. Ciò che ha ferito la coscienza civile ed attaccato la dimensione umana della comunità lesbica, gay, bisessuale, transessuale e della intera società civile è stato aver ricoperto di escrementi il volto dei due attori che posavano per la campagna “il tempo è scaduto”, nonché il logo di Arcigay. Ricoprire di escrementi i propri avversari è stata prassi consolidata nei campi di sterminio nazi fascisti, con cui, evidentemente, i fautori di tale scempio mantengono un rapporto di continuità etica, storica ed ideologica. Pur sorvolando la dimensione strettamente filosofica che si sostanzia nell’assunto di Voltaire “non condivido le tue idee ma combatterò fino alla morte perché tu possa esprimerle”, non perché non sia importante ma perché quando si dà voce alla violenza è evidente che tacciono le idee, ciò che provoca dolore e sdegno in noi è il disprezzo. Qualunque diversità dalla propria prassi esistenziale, che venga percepita come minaccia alla propria individualità e che produca atteggiamenti conflittuali o offensivi pone le basi per discorsi di odio cui, inevitabilmente, le menti più semplici danno seguito con i “crimini di odio”. Gli autori di tali gesti, che purtroppo sono solitamente minimizzati come “ragazzate” o “normalità scontate dell’agone politico”, sono responsabili dell’eco che i loro comportamenti producono in termini di odio, violenza e sofferenza. Allargare diritti della comunità LGBT non produce un impoverimento di chi a tale comunità non appartiene, ma favorisce la crescita civile di una nazione, che si proclama europeista, finchè non si parla di diritti . Ai nuovi amici provocatori, ringraziamo per averci ricordato quanto ancora ci sia da fare nell’umanità, assicuriamo che noi non strapperemo i loro manifesti, né umiliamo le loro idee o i loro valori. Se da un diamante non può nascere niente, dal letame può nascere un fiore.
Il direttivo di Arcigay Bat “le mine vaganti”


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