Livorno. Comune e Diocesi, prove di disgelo dopo la tempesta

  

LIVORNO. Don Paolo Razzauti dà il la e l’assessore allo sport, Claudio Ritorni, raccoglie l’invito. Il primo: «È compito della Chiesa scuotere la città, non lo fa certo contro qualcuno ma per costruire qualcosa». E l’altro: «Lavorare per raggiungere obiettivi comuni è sempre importante, soprattutto per chi, come noi, si occupa della società».
Lo scambio di battute tra don Paolo e l’assessore nel corso della presentazione della coppa Santa Giulia (tutto il programma a centro pagina) non è certo passata inosservata. Perché quello di ieri è stato il primo faccia faccia ufficiale tra Diocesi e Comune dopo la polemica scoppiata la scorsa settimana tra vescovo e sindaco. Il prelato ha definito Cosimi un «sindaco fuori dal comune», dopo che Cosimi ha criticato (in un convegno organizzato da Pd e Arcigay) la «chiesa che ci vuole dire come educare i nostri figli».
Ieri Razzauti e Ritorni (seduti accanto) hanno attivato il disgelo – o gettato acqua sul fuoco, dipende dai punti di vista. «Quella di Santa Giulia – interviene don Paolo – è una festa che riesce a unire tante forze. Un momento positivo in una Livorno in cui si cerca di far venire fuori solo le divisioni. I ragazzi spesso non hanno abbbastanza stimoli e progetti: il mondo del remo può essere una bella palestra. Il compito della Chiesa è anche scuotere la città. Quando io e il vescovo interveniamo non lo facciamo mai contro qualcuno, ma per costruire qualcosa insieme. Sono uno di scoglio: a Livorno una volta si stava bene, è compito di tutti renderla di nuovo amabile». «La Chiesa – gli fa eco Ritorni – fa bene a esprimersi, il suo spronare ci aiuta. Non solo: quando c’è da tradurre in cose concrete le sollecitazioni è sempre presente. Lavorare per raggiungere obiettivi comuni è importante, soprattutto in un momento in cui la coesione sociale rischia di sgretolarsi».
J.G.


  •