Il Fuori! di Palermo: una riflessione

  

Una riflessione sull’incontro sui 40 anni del Fuori! di Palermo, organizzato il 19 novembre nei locali messi a disposizione da Libera. La riflessione è scritta da Lorenzo Canale, che ha ideato e organizzato l’incontro e che ringraziamo, invitandovi a partecipare al prossimo appuntamento dei “Percorsi LGBT a Palermo e dintorni”!

Vi segnaliamo anche l’interessante resoconto dell’incontro fatto dal blog Das Kabarett

 

«IL “FUORI!” DI PALERMO. 40 ANNI. L’INIZIO DEL MOVIMENTO GAY IN CITTÁ, LA LEZIONE, IL METODO.»
L’EVENTO È STATO UN GRANDE SUCCESSO. GRAZIE A TUTTE E TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO.
Sabato, 19 novembre 2016, tantissime persone prevalentemente LGBTI ma, in realtà, di qualsiasi genere, orientamento, età e appartenenza, ottanta persone circa, hanno festeggiato degnamente il quarantesimo anniversario dalla nascita del “Fuori!” di Palermo e la celebrazione, come previsto, è diventata anche un’occasione per ripercorrere la storia di questa grande e pioneristica associazione (1976-1981), la storia della nascita del movimento gay cittadino e, più in generale, alcuni aspetti dell’evoluzione culturale di questa città. Il tutto è avvenuto ascoltando, dai protagonisti, atti di coraggio, violenze fisiche e psicologiche per certi versi inimmaginabili oggi, ma anche episodi molto divertenti e colorati con al centro l’ironia e l’autoironia come armi di lotta, fatti che hanno appassionato e divertito la sala.

 
L’evento è andato molto bene. Il “Fuori!” e le vicende che lo videro protagonista (che riguardano tutta la comunità LGBTI e non solo quella) hanno avuto il giusto riconoscimento. Al saluto alla sala da parte del coordinatore, Lorenzo Canale (mi scuso per l’auto citazione) che ha salutato anche in nome di Mario Blandi e Piero Montana, due dei fondatori impossibilitati ad intervenire all’incontro, hanno fatto seguito il saluto dell’associazione “Libera”, che ha ospitato l’evento nella sala in piazza Castelnuovo (simbolicamente importante non solo perché al centro di Palermo ma soprattutto perché é un bene confiscato alla criminalità organizzata) e il saluto da parte degli organizzatori: Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo e Massimo Milani, coordinatrice del Palermo pride 2016, coordinamento che raggruppa tutte le associazioni LGBTI cittadine e diverse altre realtà che lottano per il superamento delle discriminazioni. Dopo un saluto alla sala e un augurio al “Fuori!” da parte di un grandissimo esponente della cultura palermitana, oggi Sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone e una bella e apprezzatissima testimonianza arrivata in video da parte di Angelo Pezzana, fondatore nel 1971 del primissimo “F.U.O.R.I.” di Torino (poi divenuto “Fuori!”), si è arrivati al momento del racconto diretto dai due fondatori e protagonisti presenti al tavolo: Giuseppe Di Salvo e Salvatore Scardina.

Di Salvo, che da anni documenta e racconta la storia dell’associazione, con la cultura e la verve teatrale che lo caratterizzano, é stato “incontenibile” e dirompente nel raccontare e documentare le vicende, le battaglie, le conquiste e i metodi di lotta politica non violenta del “Fuori!”. Salvatore Scardina, invece, con la sua umanità e la sua grande eleganza, ha toccato corde più private regalandoci scorci di vita che lo riguardavano direttamente e che interessavano la vita delle minoranze sessuali, dei gay in particolare, prima e dopo la nascita del “Fuori!” palermitano, prima e dopo la nascita del primo movimento di liberazione (omo)sessuale cittadino.
Il fattore “contestualizzazione” dei fatti nel tempo e nei luoghi in cui questi sono avvenuti è stato sempre ben chiaro per tutto l’incontro, anche l’uso del linguaggio è stato legato al contesto e parole come “arrusu”, “frocio”, “gay” ma anche “lotta” o “protesta”, hanno assunto la luce degli anni ’70 e ’80, quando qualsiasi pregiudizio era ancora da scardinare e anche le cose oggi ritenute più ovvie erano ancora da conquistare. Contestualizzare i fatti, storicizzare, è lo scopo della serie d’incontri “Percorsi LGBTI a Palermo e dintorni” che saranno organizzati da Arcigay Palermo e di cui questa celebrazione del “Fuori!” è stato il primo importante appuntamento.
A festeggiare il “Fuori!” ed ascoltare Di Salvo e Scardina, erano presenti tutte le associazioni e le anime del mondo LGBTI cittadino, docenti universitari che da sempre trattano i temi delle minoranze e dei diritti negati a queste, storici militanti e giovanissimi che hanno ascoltato con attenzione.
Dal resto d’Italia, ad augurare buon anniversario al “Fuori!” e a regalare belle testimonianze, oltre il già citato intervento di Pezzana, sono arrivati gli interventi video e cartacei del giornalista Matteo Collura (che nel 1976 scrisse tra i primissimi del “Fuori!” di Palermo) e di attivisti e personalità importanti della storia del movimento LGBTI, tra questi quello di Yuri Guaiana (segretario nazionale di “Certi Diritti”), di Paolo Patané (ex presidente nazionale di Arcigay e presidente onorario del Coordinamento Palermo Pride), di Vanni Piccolo (fondatore dello storico Circolo Mario Mieli di Roma ma che negli anni ha assunto cariche importantissime e condotto lotte fondamentali per tutte e tutti noi), di Franco Lo Vecchio (tra i fondatori della prima Arci-Gay) e tanti altri che sono stati pronti e disponibili ad intervenire nonostante i tempi di organizzazione molto compressi.
Oltre a Giuseppe Di Salvo e Salvatore Scardina che hanno dato spaccati di vita e di militanza di straordinario valore storico, un ringraziamento doveroso deve andare: ad Arcigay Palermo che ha subito accettato e incoraggiato la mia proposta di organizzare una serie di incontri che ripercorressero la storia del movimento LGBTI; al Palermo Pride (e alla costellazione di associazioni che ne fanno parte) che ha aderito immediatamente all’iniziativa; a “Libera” che ha ospitato l’incontro; a Marco Ghezzi ed Helga Militello che, come previsto dalla struttura dell’incontro, hanno offerto il punto di vista di due giovani attivisti; ai volontari che hanno aiutato affinché l’evento riuscisse.
Le cose più belle che sento di sottolineare? La gioia commossa dei fondatori del “Fuori!” di Palermo che hanno apprezzato questa iniziativa nata dal resto della comunità; il riconoscimento, arrivato da più parti, di aver offerto una ricostruzione sincera e garbata al di là delle appartenenze associative; i complimenti di due giovani ragazzi che a fine incontro si sono avvicinati per dire che era stato tutto interessantissimo e per nulla noioso.
L’eredità più importante che il “Fuori!” di Palermo ha lasciato a tutte e tutti noi che siamo arrivati dopo? Come hanno detto Di Salvo e Scardina: il metodo di lotta non violento!
Con tanta gratitudine,
Lorenzo Canale.