Campania, c’è anche l’omofobia nel caso De Luca. Arcigay: “Il candidato minimizza un fatto grave”

  

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Bologna, 5 maggio 2015 – “Fuori dall’Italia frasi del genere determinano la fine di carriere politiche. In Italia invece si può essere incivili come Aveta nelle sue esternazioni pubbliche, totalmente irresponsabili nel gestire le proprie cariche istiuzionali,  e poi candidarsi per uno scranno in Consiglio regionale, per giunta nella coalizione di centrosinistra.”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, interviene duramente sul caso di Carlo Aveta, candidato al consiglio regionale in Campania nella coalizione che sostiene il candidato Pd Vincenzo De Luca. Aveta un anno fa aveva espresso pubblicamente di provare “schifo” per alcuni manifestanti di un Pride.  “Un fatto grave – prosegue Romani -, che scavalca i requisiti minimi che  un rappresentante eletto nelle istituzioni dovrebbe possedere. Ad aggravare la situazione, poi,  giungono le dichiarazioni dello stesso Vincenzo De Luca, candidato governatore in quota Pd: con una carambola di argomenti, che scivolano dal bonario rimprovero all’inconcepibile minimizzazione di un fatto grave, De Luca conferma il sodalizio col candidato proveniente dalla Destra, senza nemmeno manifestare un disagio. Perché “dicono che Aveta sia una brava persona”, spiega oggi sulla stampa, come se pareri riferiti avessero agli occhi di chicchessia più valore dell’evidenza dei fatti.  A De Luca e Aveta voglio dire una cosa chiara: è inammissibile l’incompetenza con cui trattano un tema come l’omofobia ed è avvilente che due personaggi che aspirano a cariche pubbliche facciano spallucce davanti a prese di posizione che lacerano il tessuto sociale e offendono cittadine e cittadini. Non solo: il caso De Luca è ormai un caso nazionale e proprio oggi al candidato vengono rivolte chiare domande dai mezzi di informazione. Siamo in attesa anche noi delle urgenti e a questo punto ineludibili risposte del candidato governatore”, conclude Romani.