Omofobia, Arcigay a Giovanardi: “Il solito meschino: spetta allo Stato monitorare la violenza nel Paese”

  

Bologna, 3 dicembre 2013 – “Come sempre imbarazzante il contributo che il senatore Giovanardi mette in campo nel dibattito sul contrasto all’omotransfobia: il solito meschino” Flavio Romani, presidente di Arcigay, si scaglia contro l’intervento del senatore Carlo Giovanardi oggi nella Commissione Giustizia del Senato, dove è in corso il dibattito sulla legge contro l’omotransfobia. “La richiesta di “numeri” sul fenomeno con cui il senatore cerca di mandare alla deriva la discussione sul testo Scalfarotto – Verini – Gitti – dice Romani – è il ritratto di una politica sbruffona che non riesce nemmeno a farsi carico delle sue vergognose inottemperanze. Scopre oggi il senatore Giovanardi che in Italia non esistono osservatori istituzionali sulla violenza e sui crimini d’odio? E non viene nemmeno sfiorato l’ex ministro dal sospetto che questa è una delle responsabilità gravi che lui stesso porta sulle spalle? E se proprio non riesce ad assumersi nemmeno questa responsabilità – prosegue Romani – almeno ci spieghi il senatore Giovanardi che differenza fa se ad essere aggrediti e insultati sono cento o mille omosessuali? Crede che il numero di eventi denunciati possa attenuare in qualche modo il ritratto di un’Italia su questi temi “osservato speciale” dalle supreme Corti internazionali? L’auspicio del senatore è per caso che le aggressioni aumentino prima di prendere in considerazione l’opportunità di un provvedimento? Ma soprattutto: Nel paese delle leggi ad personam, delle nipoti di Mubarak e degli “amici di famiglia” dei ministri, perché solo oggi Giovanardi sbandiera la legge dei numeri?”