Omofobia, bullismo in un istituto superiore di Pavia

  

Rete Studenti Medi e Arcigay: “Necessari progetti di educazione alle differenze per prevenire e contrastare bullismo e omofobia” 

Durante lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo della rappresentanza studentesca del Consiglio d’Istituto di un istituto superiore di Pavia, si è verificato un episodio di bullismo a sfondo omofobico nei confronti di un ragazzo candidato come rappresentante. Durante lo spoglio, infatti, sono stata trovate  alcune schede elettorali su cui comparivano insulti rivolti al ragazzo in questione. Gli studenti della classe da cui provenivano le schede sono stati immediatamente interpellati ed alcuni responsabili si sono palesati.In seguito la Presidenza dell’Istituto ha disposto, per alcuni di loro, la sospensione dalle attività curriculari come sanzione punitiva. Inoltre, su suggerimento di alcuni rappresentanti degli studenti, la Presidenza ha accolto favorevolmente l’idea di implementare i progetti di educazione al rispetto e alle differenze già avviati, in collaborazione con Arcigay Pavia “Coming-aut”, in modo da preventive e contrastare altri episodi di bullismo come questo.

Dichiara Alberto Irone delle Rete degli Studenti Medi:”Questo episodio di bullismo a sfondo omofobico è un fatto assai grave. È evidente che ancora oggi nelle scuole non si possa stare al sicuro da discriminazioni e bullismo. La propaganda di coloro che sventolano il fantasma della teoria gender non fa altro che alzare un clima di tensione nei confronti di tante studentesse e studenti lesbiche, gay, bisessuali e trans che frequentano le nostre scuole. È positivo che la scuola approvi l’idea di avviare progetti con Arcigay che insegnino agli studenti il rispetto di tutte le differenze. Crediamo infatti che una scuola che sia in grado di accogliere tutte e tutti sia una palestra di cultura civica importante.”

“L’omofobia è uno dei fenomeni più ricorrenti nelle scuole italiane”, incalza Flavio Romani, presidente di Arcigay. “Perciò bene ha fatto il dirigente scolastico a sanzionare con severità l’episodio e a responsabilizzare la scuola stessa rispetto al fenomeno. La conoscenza abbatte i pregiudizi, che sono il presupposto su cui si fondano esclusioni e  violenze, verbali o fisiche. Per questo servono interventi nelle scuole e pre questo attendiamo la ripresa di una collaborazione forte e strutturata con il miur per combattere assieme le forme di bullismo e discriminazione ancora troppo presenti nelle nostre scuole”.
Bologna, 5 novembre 2015