Unioni civili, Arcigay a Renzi: “1000 giorni? Una presa in giro”

  


Bologna, 16 settembre 2014  – “Unioni civili entro 1000 giorni? Non gli crediamo: il premier si sta prendendo gioco di noi”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, replica a muso duro all’annuncio del premier Matteo Renzi per una legge sulle unioni civili entro 1000 giorni. “I continui rinvii e le promesse da marinaio – dice Romani – sono una pratica intollerabile per un Primo Ministro, una modalità imbarazzante e poco seria con cui Renzi si prende gioco delle vite di milioni di cittadini e cittadine. Aveva annunciato una legge sulle unioni civili a settembre e oggi scopriamo che quel settembre durerà 1000 giorni, ammesso e non concesso che il suo governo arrivi a quella scadenza. Renzi sacrifica i diritti delle persone LGBT sull’altare delle larghe intese e abusando della sua doppia veste di capo del governo e segretario di partito tenta di paralizzare il lavoro parlamentare, facendosi beffe contemporaneamente di noi, delle regole della nostra democrazia e delle insistenti sollecitazioni delle supreme corti. Le persone gay e  lesbiche, che come tutte le altre contribuiscono con il proprio lavoro e le proprie tasse a mantenere a galla questo paese malandato, non meritano questa ennesima presa per i fondelli. Se Renzi intende procrastinare la piena cittadinanza di queste persone, le sollevi per tutto il tempo di questa attesa dal pagamento di tasse e tributi. Oppure liberi il potere legislativo dalle sue continue e ormai inaccettabili invasioni di campo, permettendo l’approvazione di un disegno di legge che da troppo tempo attende il via libera”.