Gay in TV: stereotipi e invisibilità

  

Da "Gaynews.it" del 02.12.04 di Vladimir Luxuria
Non più "gay" in TV
Ovvero i gay che alimentano il pregiudizio privilegiati dal piccolo schermo: un intervento di Vladimir Luxuria

Jonathan Kashanian

Jonathan Kashanian

Per quei pochi che ancora non lo sanno “gay” è la definizione anglosassone(scelta dal movimento stesso) per definire gli “omosessuali” (termine un po’ troppo scientifico che crea soggezione).

E’ la parola che il movimento americano ha voluto contrapporre a quel destino di tristezza, vergogna, remissione al quale ci volevano relegare i bigotti politici e religiosi che ci avrebbero volentieri imbalsamato ed esposto nei loro salotti-bene per dire agli amici “vedete, non ho nulla contro i culatt…pardon, i froci…solo che per me dovrebbero starsene chiusi in casa…e io lo ho fatto!”

“Gay” è la traduzione di “gaio”, un termine aulico della letteratura inglese dell’800 che il nostro movimento ha rimesso in auge: non per niente i “gay pride” non sono marce funebri, marce nere di camice nere; al contrario sono sfilate di gente allegra, colorata che alla luce del sole urla alle città “Ci sono anche io, guardami!” parafrasando il titolo di una canzone di Gloria Gaynor “Sono quello che sono!”.

E’ però da diverso tempo che in TV il “gay” in senso di “allegro, orgoglioso” non va più di moda, oggi il piccolissimo schermo propone lo stereotipo “angry”, cioè “arrabbiato, pieno di livore”. Badate bene però che tale rabbia non è diretta verso coloro che calpestano i nostri diritti, le nostre speranze, coloro che non vogliono riconoscere e ufficializzare i nostri sentimenti (basti vedere le difficoltà per approvare le unioni civili anche in Italia, dopo che lo ha fatto tutta l’Europa), no… la rabbia è tutta diretta verso questo o quel personaggino appena liberato dagli arresti domiciliari di qualche “irreality show”, verso questa o quella flop-star, per criticare il look di una soubrette televisiva o l’ultimo calendario di una smutandata che poi fa la fine che merita: appesa al muro!

Cominciamo dalla star di Rai 1: Cristiano Malgioglio! Nello splendore della sua pochezza è il mattatore del gossip su “I Raccomandati” con Carlo Conti: la dimostrazione mediatica che i gay altro che colti e sensibili! I gay hanno problemi con l’esprimersi in italiano! Tant’è che mi è venuto un dubbio atroce: le avrà scritte veramente lui le parole di Mina?

Per carità qualcuno potrà obiettare “ma il signor Malgioglio non ha mai dichiarato apertamente i propri gusti sessuali!” Meno male! Così dopo Giulio Cesare, Michelangelo, Da Vinci e Pasolini a nessuno potrà venire lo scrupolo di doverci affiancare anche Malgioglio.

Passiamo a Rai 2: opinionista dell’Isola dei famosi è invece Alfonso Signorini, il guru del pettegolezzo, l’attizzatore, una vera e propria biblioteca vivente dei curriculum delle stelle e stelline cadenti.

Ma eccoci a “Buona Domenica” su Canale 5! Va in onda lo scontro verbale tra Platinette, Solange e Rocco Casalino del “Grande Fratello” a colpi di insulti, colpi bassi e acidità verbali al vetriolo. Platinette è almeno una persona che ha alle spalle una carriera radiofonica, di militanza politica con le “Pumitrozzole”, ha spirito di osservazione e professionalità (sebbene a volte non approvo quando esagera e deborda), Solange è uno che nel suo campo (cioè chi legge più mani che libri) è una persona competente e almeno non ha mai avuto guai con la Finanza…ma Rocco Casalino…ma chi è? Da dove viene? Dove va? Ma soprattutto “Perché”?

Rimasi colpito qualche settimana fa da un servizio de “Le Iene” in cui il presunto bisex e più certo omosex Casalino in un’intervista dichiarava che gli extracomunitari “puzzano”.

E infatti dall’alto della sua nullità profumata padroneggia nel contenitore domenicale di Costanzo sputando veleno su tutto e su tutti…in attesa della prossima venuta di Jonathan del GF5.

Mi chiedo se è proprio necessario che la televisione abbia riunito in così poco tempo una masnada di isterici la cui unica missione nella vita è provocare risse…ma allora questi gay se covano tutta questa rabbia dentro non è che vivono così bene, c’è qualcosa di non risolto, un desiderio di vendetta nei confronti del mondo!E poi è molto più comodo ed economicamente gratificante non prendersela con il governo, il sistema, il potere religioso, ma con i vip, vippettini e viperai!

Paulo Freire dice che “E’ nella logica dell’oppresso imitare il suo oppressore e provare a liberarsi dell’oppressione attraverso azioni similari a essa. Noi dobbiamo imparare a resistere a questo genere di risposta”. Forse volo troppo alto..ma penso che si possa parlare di diritti e vivibilità gay anche in modo non pesante affinché non cada giù né l’Auditel e (quello che più mi preme) la nostra dignità.


Da "La Stampa" del 03.12.04 di Sergio Trombetta
UN RIDICOLO STEREOTIPO O UN PROTAGONISTA GAY?
‘immagine degli omosessuali in tv. Grillini: Noi difendiamo i diritti di tutti gli omosessuali, anche e soprattutto i più visibili come Jonathan, che per questo sono i più vessati

Ma Jonathan è gay? La domanda esplicitamente non gli è mai stata fatta e lui non lo ha mai dichiarato. Ma è evidente che Jonathan è molto effeminato, aderisce a uno stereotipo gay preciso: i suoi gusti, le cose che dice e che fa corrispondono a un certo tipo di omosessuale molto evidente. È stata una scelta chiaramente voluta. Prova ne sia il fatto che nella realizzazione del casting, sino all’ultimo momento gli autori del programma sono stati indecisi fra Jonathan e Salvatore Inguì, ex Mister Gay Italia, persona dall’aspetto e comportamento «normale», che è stato operaio e sindacalista. Ma Canale 5 alla fine ha puntato sullo stereotipo. Come ha reagito il pubblico gay? Che ne pensa la comunità omosessuale?

«L’interesse per personaggi in odore di omosessualità è sempre altissimo fra i nostri lettori, – dice Alessio De Giorgi, direttore del portale Gay.it – Come lo è stato per esempio per Rocco Casalino così l’attenzione per Jonathan è scattata immediatamente. Le pagine che pubblichiamo sul Grande Fratello e su di lui sono le più viste. Il radar gay dei nostri lettori è impazzito. Il fatto che i suoi gusti sessuali non siano sino ad ora venuti fuori esplicitamente è tipico di questo Paese, dove le cose si fanno e non si dicono» .

Ma non è criticabile la scelta di un personaggio che può così facilmente venire ridicolizzato da parte del pubblico generalista? È positiva l’immagine che rimanda la tv dell’omosessuale? L’onorevole dei ds Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, risponde: «Noi difendiamo i diritti di tutti gli omosessuali, anche e soprattutto i più visibili come Jonathan, che per questo sono i più vessati e tartassati. Vengono scelti in questo tipo di trasmissioni perché fanno spettacolo, aderiscono allo stereotipo del gay effeminato. Soprattutto tranquillizzano il pubblico popolare, lo spettatore fariseo che dice, come nella parabola del Vangelo, “Signore ti ringrazio perché non sono come lui”. È vero che molti omosessuali non si riconoscono in Jonathan. Ma non dobbiamo dimenticare che non esiste una sola omosessualità, ma molte. Per questo i diritti di Jonathan sono da difendere. Per questo mi auguro che vinca».

«A me Jonathan piace, hanno fatto benissimo a sceglierlo – sostiene Daniele Scalise, giornalista di Prima Comunicazione e responsabile della rubrica “Froci” sul “Foglio” di Giuliano Ferrara. – Ho un mucchio di amici gay che sono come lui. Non sopporto questa forma di razzismo che c’è fra gli omosessuali nei confronti dei gay più visibili».

Fabio Canino, ex Jena, conduttore di «Cronache marziane», e che ospiterà Jonathan in una delle prossime puntate afferma: «Jonathan dice di non essere gay e quindi dobbiamo solo attendere quando uscirà dalla casa e verrà fuori in quanto persona. Dobbiamo ricordarci che ha 22 anni, e molta confusione in testa e la domanda che mi faccio è se questa esposizione mediatica gli farà bene oppure male».

In generale sul ruolo dei gay in tv si è espresso Vladimir Luxuria, in un articolo sul portale Gaynews dove passa in rassegna i personaggi gay in video, da Malgioglio a Casalino a Platinette: «Mi chiedo se è proprio necessario che la televisione abbia riunito in così poco tempo una masnada di isterici la cui unica missione nella vita è provocare risse… ma allora questi gay se covano tutta questa rabbia dentro non è che vivono così bene, c’è qualcosa di non risolto, un desiderio di vendetta nei confronti del mondo! E poi è molto più comodo ed economicamente gratificante non prendersela con il governo, il sistema, il potere religioso, ma con i vip, vippettini e viperai».


Da ADN Kronos del 03.12.04
Tv, Jonathan: "Lusingato che ‘Italia abbia scelto un ebreo presunto gay"

Jonathan, vincitore del GF5

Jonathan, vincitore del GF5

Roma, 3 dic. (Adnkronos) -‘Mi sento al top. Sono strafelice e lusingato che questa Italia del terzo millennio abbia premiato un ebreo, israeliano e presunto ga’.
Jonathan Kashanian, vincitore della quinta edizione del’Grande Fratell’, non usa giri di parole per esprimere la contentezza e un p’ anche lo stupore, per essere stato incoronato dal popolo televisivo. E sostiene di sentirsi’da oggi ancora più italian’. Jonathan, nato in Israele da genitori iraniani, ma residente a Milano dal’età di 3 anni, dice di non avere’mai avuto problemi in Italia conosciuta da Nord a Su’, anche se ha’temuto dei pregiudiz’.’Ma poi -aggiunge- mi sono rilassato e sono stato me stesso: non ho trattenuto le mie movenze, né ho rinunciato al digiuno religios’.

Quanto alla sua presunta omosessualità, Jonathan chiarisce di non essere’mai stato con un uom’.’In generale sono per la non collocazione schematica. La trovo offensiva, è un ghetto. Nessuno si trova solo di qua o solo di là. Non ho mai avuto esperienze con uomini, ma sono molto aperto a tutto. Fino adesso, a pelle, la cosa non mi ha attratto. I baci con Alessandro? Baci tra amici. Nulla di ambiguo e anche per questo nessuno di noi due ha mai avuto paur’. Il fatto che il’GF’ sia stato vinto da uno straniero, che la seconda classificata è la gallese Catrina e che due settimane fa lo spagnolo Sergio Muniz abbia vinto”Isola dei famos’, per ‘italo-israeliano Jonathan,’è un fatto molto positivo che racconta la crescita di questo Paese.

‘Italia è sempre stato un crocevia di cultur’, dice. Jonathan è’fiero di essere riuscito ad avere buoni rapporti con tutti i coinquilin’, ed è sicuro di’potere condividere qualcosa fuori dalla casa con ognuno di lor’. Quanto alla vincita dei circa 241.000 euro, Jonathan dice:’Ancora non ho realizzato di averli vinti. Il primo regalo che mi farò? Vorrei una cena con mia sorella e la sua famiglia a casa di mia madre, con il cibo cucinato da lei. E poi, un bel paio di scarpe..’, dice il giovane e trendissimo.


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