Arcigay Pavia. Provincia approva mozione contro omofobia e transfobia

  

Durante il Consiglio Provinciale dello scorso 11 luglio è stata approvata all’unanimità una mozione contro l’omo-transfobia, che “impegna la Giunta provinciale a proseguire il suo impegno nella lotta alle discriminazioni […], a promuovere presso la cittadinanza, e con particolare attenzione presso i giovani studenti della nostra Provincia, la cultura del rispetto delle differenze e la condanna di ogni forma di discriminazione relativa all’orientamento sessuale e all’identità di genere.”
Inoltre, essa “invita il governo e il Parlamento italiano a procedere in tempi rapidi all’approvazione di una legge di tutela da atti di discriminazione relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere.”
Dichiara Giuseppe Polizzi, socio-fondatore di Arcigay Pavia: “Siamo molto soddisfatti di questa approvazione unanime, e non possiamo che augurarci che la collaborazione con la Provincia di Pavia possa essere sempre più stretta ed efficace. A nome di Arcigay Pavia ringrazio il consigliere provinciale Giacomo Galazzo che ha presentato la mozione”.
Arcigay Pavia

Testo completo della mozione presentata.
OGGETTO: Mozione relativa alla prevenzione e alla lotta all’omofobia e alla transfobia. PREMESSO CHE – L’omofobia, come definita dalla risoluzione del Parlamento Europeo approvata in data 24 maggio 2012, “consiste nella paura e nell’avversione irrazionali provate nei confronti dell’omosessualità femminile e maschile e di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) sulla base di pregiudizi, ed è assimilabile al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo; che si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto diverse forme, tra cui incitamento all’odio e istigazione alla discriminazione, scherno e violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e uccisioni, discriminazioni a violazione del principio di uguaglianza e limitazione ingiustificata e irragionevole dei diritti, e spesso si cela dietro motivazioni fondate sull’ordine pubblico, sulla libertà religiosa e sul diritto all’obiezione di coscienza”. Esso e’ quindi atteggiamento offensivo dei principi della nostra Costituzione, come ricordato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un recente intervento. – Gli episodi di violenza e di aggressione contro le persone omosessuali, transgender e transessuali dimostrano con drammatica evidenza l’esistenza di sentimenti di intolleranza che si ritiene di dover contrastare. Questa battaglia non può riguardare solo gli omossesuali, ma deve interessare le istituzioni pubbliche e coinvolgere tutti i settori della società. CONSIDERATO CHE – La nostra Costituzione, all’art. 3, vieta ogni forma di discriminazione. – Il Trattato sul funzionamento dell’UE, ratificato dall’Italia nel 2008, afferma che l’Unione “mira a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o convinzioni personali, la disabilità , l’età o l’orientamento sessuale” – La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, all’art. 21, rubricato “Non discriminazione” vieta qualunque forma di discriminazione, comprese quelle riguardanti le “tendenze sessuali”. – Il Parlamento europeo è intervenuto sul tema con la citata risoluzione del 24 maggio 2012, che qui si richiama integralmente. – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato nel 2011 una risoluzione riguardante la lotta alla discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, anch’essa da considerarsi integralmente richiamata. -Anche nella legislazione ordinaria del nostro Paese sono presenti norme di contrasto alla discriminazione motivata dall’orientamento sessuale: ad esempio il dlgs 216/2003 intitolato “Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro”, parla all’art. 1 di “parità” di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall’età e dall’orientamento sessuale, per quanto concerne l’occupazione e le condizioni di lavoro”. – La condanna di questo tipo di discriminazioni può quindi considerarsi un patrimonio acquisito della civiltà giuridica italiana, europea ed internazionale. TENUTO CONTO CHE – La Provincia di Pavia ispira la sua azione politica e amministrativa al rifiuto di ogni forma di discriminazione. Questo impegno è stato da ultimo testimoniato dalla firma di un protocollo d’intesa con l’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI PAVIA INVITA IL GOVERNO E IL PARLAMENTO ITALIANO A procedere in tempi rapidi all’approvazione di una legge di tutela da atti di discriminazione relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere. IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE A proseguire il suo impegno nella lotta alle discriminazioni, in particolare sostenendo, in coordinamento con le associazioni e gli operatori che dedicano la loro attività alla promozione di queste tematiche, studiando iniziative utili a promuovere presso la cittadinanza, e con particolare attenzione presso i giovani studenti della nostra Provincia, la cultura del rispetto delle differenze e la condanna di ogni forma di discriminazione relativa all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Il Consigliere provinciale (Giacomo Galazzo)


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