Gender, Arcigay querela Gandolfini: “Affermazioni non vere e offensive del nome e degli iscritti della nostra associazione”

  

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Bologna, 22 aprile 2016 – Arcigay, nella persona del presidente Flavio Romani, ha querelato per diffamazione  Massimo Gandolfini, portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli” e organizzatore del Family Day.  Gandolfini infatti in vari incontri aperti al pubblico, documentati da video pubblicati su YouTube, ha indicato Arcigay come un’associazione che approverebbe, tra le identità di genere,  “la pedofilia”. In ognuno dei casi presi in considerazione, il prof. Gandolfini, intervenendo come relatore  sul cosiddetto “tema dell’ideologia gender”,  dapprima ha mostrato al pubblico una diapositiva intitolata “Sesso e Genere: due concetti non più coincidenti” che riporta in basso “Sesso fluido: 58 generi, valutando tra essi anche la pedofilia”, cui segue il riferimento a un articolo pubblicato lo scorso 4 luglio 2014  da un importante quotidiano nazionale.  L’articolo in questione racconta dell’introduzione nel social network Facebook di 58 termini per descrivere il genere, operazione per la quale Facebook italia, come correttamente  riferisce la cronista, si è avvalsa della consulenza di Arcigay. Ma l’oratore travisa evidentemente il contenuto dell’articolo. Innanzitutto ne declama l’intestazione: “da oggi il social network permette di optare tra 58 identità diverse. Tutte approvate da Arcigay, inclusa una destinata a suscitare dibattiti”. Nel titolo e nel testo dell’articolo si chiarisce senza ambiguità alcuna che la categoria “destinata a suscitare dibattiti” è quella del femminiello, identità tipica della tradizione napoletana. Ma Gandolfini al suo pubblico dice che la categoria in questione, approvata da Arcigay, sarebbe la pedofilia.
“Quando sono venuto a conoscenza della circostanza ho deciso di querelare il professor Gandolfini – dichiara Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay – perché ritengo che le sue parole infanghino in maniera irricevibile ed estremamente grave la storia, il buon nome e le persone di cui è fatta Arcigay. Accostare la nostra associazione alla pedofilia offende nel profondo tutti i nostri iscritti e mette in cattiva luce il senso del lavoro che quotidianamente, da più di trent’anni, portiamo avanti in questo Paese per abbattere il pregiudizio e la discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche e trans.  Come Presidente di Arcigay non ho alcuna intenzione di tollerare le gravi e false affermazioni che Gandolfini ha fatto e reiterato più volte nell’ambito delle numerose conferenze sulla cosiddetta ideologia gender. Con le sue parole il professor Gandolfini ha provocato uno sfregio insanabile all’immagine di Arcigay e procurato incalcolabili danni al nostro lavoro. La pedofilia è un reato che giustamente prevede punizioni pesanti, ma è prima di tutto una pratica aberrante che si accanisce su chi è più indifeso, provocando spesso traumi irreparabili. Il professor Gandolfini ha più volte affermato e fatto credere che Arcigay “approvasse” la pedofilia, e di questo dovrà rendere conto all’Autorità Giudiziaria”, conclude Romani.