Hiv, il Governo presenta piano nazionale. Arcigay: “Azione importante ma mancano investimenti”

  

Bologna, 25 marzo 2017 – Da qualche giorno è stato reso pubblico il primo PianoNazionale di Interventi contro HIV e AIDS (PNAIDS) della storia Italiana. “Al documento hanno lavorato le sezioni consultive del Ministero che si occupano di HIV – spiega Michele Breveglieri, responsabile salute e lotta all’HIV di Arcigay – e noi abbiamo fatto la nostra parte nella discussione e redazione di diverse parti. E’ un documento a suo modo storico, perché definisce in modo dettagliato obiettivi ad ampio raggio da sempre ignorati nel nostro Paese, tra cui ad esempio l’attenzione speciale alle cosiddette popolazioni chiave (tra cui uomini che fanno sesso con uomini e persone trans) e strategie diversificate di offerta del test HIV, incluso il test offerto direttamente dalle associazioni”.  Il PNAIDS ha già avuto il parere del Consiglio Superiore di Sanità e passerà al vaglio della conferenza Stato-Regioni. Si tratta di un testo che, se realizzato in tutte le sue dimensioni, potrebbe stroncare l’epidemia in Italia in pochi anni. E’ però una novità con luci ed ombre. “Dal punto di vista dell’investimento di risorse, nessuna novità e per ora solo ombre – ammonisce Breveglieri – Non c’è al momento alcun investimento di spesa commisurata all’ambizione degli obiettivi, e il piano rischia di rimanere un bel libro dei sogni”. Il piano, infatti, per funzionare avrà bisogno o di un investimento di spesa speciale nazionale, magari con una riforma della legge 135 sull’HIV che è datata in un’altra era dell’epidemia, oppure di un adeguamento dei LEA, i Livelli Minimi di Assistenza che le Regioni devono necessariamente garantire in sanità. “La cosa paradossale – continua Breveglieri – è che è appena uscito anche un aggiornamento dei LEA, in cui l’HIV semplicemente non esiste. Ciò che al momento definisce gli obiettivi reali sull’HIV è un Piano Nazionale della Prevenzione in cui l’HIV ha un posticino striminzito con un unico indicatore del cui andamento commisurato alle azioni intraprese nessuno sa nulla.”. “Chiediamo con forza che Governo e Regioni procedano spediti a ridefinire l’intero quadro programmatico delle risorse – conclude Breveglieri -, dedicando agli obiettivi del PNAIDS revisioni adeguate dei LEA, del Piano Nazionale di Prevenzione e della stessa legge 135 con nuove risorse”.