Lila: nuova sede e nuovi progetti Aperta in via Finocchiaro Aprile.

  

La sezione di Catania della Lila (Lega italiana lotta all’Aids) ha una nuova sede in via Finocchiaro Aprile 164. Una sede che ha il vantaggio di avere un livello sulla strada, circostanza che permetterà l’avvio di attività di merchandising volte a fare conoscere la Lila e a promuovere la cultura della prevenzione del virus. Il nuovo spazio, inoltre, è dotato di una sala conferenze così l’associazione potrà tenere tutta una serie di incontri e ospitare anche iniziative di altre associazioni, come ha già fatto per un incontro del gruppo No Muos. Nella sede – aperta al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 16,30 alle 20 (tel. 095.551017) – si tengono le attività di sempre: la consulenza, il centralino telefonico, i gruppi di autoaiuto, la formazione per le scuole, gli insegnanti, gli infermieri e i gruppi. In questi giorni è in corso la formazione dei componenti di una cooperativa che ospiterà profughi e minori non accompagnati.
La Lila di Catania, inoltre, presieduta dall’infettivologo prof. Luciano Nigro – che ne è anche il presidente regionale – si occupa di attività di ricerca. Ha concorso e vinto un progetto, proposto con bando del Ministero della Salute, volto a verificare come vengono spesi i fondi destinati all’assistenza domiciliare per le persone affette da Hiv. Il progetto nazionale – di cui è partner l’istituto Spallanzani di Roma e, in Sicilia, l’Arcigay – ha come obiettivo quello di raccogliere dati su questo tipo di assistenza, di capire se questo servizio è conosciuto dai medici, se è consigliato e che tipo di utilizzo ne viene fatto.
Inoltre la Lila di Catania è stata selezionata per partecipare ad un altro studio nazionale, quello sull’efficacia e sul miglior modo di utilizzare il test salivare dell’Hiv. Un test che in Italia non è in vendita, ma che si può facilmente acquistare su Internet. Poterlo fare a casa, autonomamente, è una cosa buona? Lo sa la persona che lo utilizza che mentre l’esito negativo è tale, quello positivo deve essere confermato in una struttura pubblica perché potrebbe non essere tale? E se è positivo è opportuno che la persona apprenda questa notizia senza avere il supporto di uno psicologo e di un medico? Di qui lo studio per valutare non solo l’efficacia del test, ma anche il miglior modo di utilizzarlo.
Fiore all’occhiello della Lila catanese resta il «Progetto Susy Costanzo» volto a formare alla cura e alla prevenzione dell’Aids il personale medico e infermieristico dello Zimbabwe, in Africa, all’interno dell’ospedale Luisa Guidotti, e questo tramite una convenzione con il dipartimento di «Biomedicina clinica e molecolare» dell’università diretto dal prof. Sebastiano Squatrito e di cui è parte il prof. Luciano Nigro. Una convenzione cui collabora la Scuola di specializzazione in Malattie infettive diretta dal prof. Bruno Cacopardo. Il progetto è volto alla prevenzione del virus Hiv in un territorio in cui è particolarmente diffuso e, in questa prospettiva, a definire le linee guida terapeutiche per il trattamento dell’Aids e delle altre malattie infettive e per evitare la trasmissione materno- infantile dell’infezione al momento del parto. All’ospedale Luisa Guidotti ci sono 120 posti letto e oltre 80 persone sono curate ogni giorno in ambulatorio. La Lila contribuisce al progetto raccogliendo fondi per pagare le medicine, lo stipendio dei medici e parte di quello del personale infermieristico e tecnico. Oggi partiranno per lo Zimbabwe, e ci rimarranno per sei mesi, il prof. Luciano Nigro, una giovane laureanda in medicina e una neospecializzata in Malattie infettive.
Chi volesse sostenere il progetto Susy Costanzo può farlo utilizzando il seguente conto corrente bancario: Iban It 49 K 05034 16906000000124472


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