Arcigay. Cambio al vertice: Flavio Romani eletto presidente

  

Si è chiusa nel pomeriggio a Ferrara, la tre giorni del XIV Congresso Nazionale Arcigay dal titolo “Diritti oltre la crisi”. L’assemblea ha eletto Flavio Romani, 45 anni di Rovigo e presidente del comitato Arcigay di Ferrara, al ruolo di presidente nazionale dell’associazione e Michele Breveglieri, 37 anni già presidente di Arcigay Verona, a segretario nazionale.

Gli eletti, rappresentanti della mozione “Uguaglianza e libertà. Una comunità per i diritti cambia il futuro”, si apprestano a inaugurare una nuova fase unitaria per l’associazione con un intenso lavoro sul campo per la conquista dell’“uguaglianza sul piano dei diritti, la lotta alla discriminazioni, la lotta e la prevenzione dell’omo-transfobia, e per la salute e lotta all’hiv e coming out”.

Romani dichiara: “Oggi più che mai Arcigay è necessaria a questo Paese. Tra i primi obiettivi, con l’approssimarsi delle elezioni, la sollecitazione diretta dei candidati perché le nostre rivendicazioni, prime fra tutte l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia e una legge per il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, entrino nell’agenda politica della nuova classe dirigente senza giri di parole o ambiguità. Ne abbiamo già subìte abbastanza”.

“Con la fine di questo Congresso – continua Romani – termina il confronto tra le due mozioni e sarà mia cura far sì che tutti i soci collaborino lealmente per una battaglia che riguarda non solo gay, lesbiche e trans ma tutti gli italiani. In questo momento in Arcigay non ci sono né vincitori né vinti: c’è una grande associazione che lotterà unita”.

Nel compito di coadiuvare Romani e Breveglieri alla guida della maggiore associazione lgbt italiana una segreteria nazionale voluta, come spiega Michele Breveglieri, “in un’ottica di collaborazione anche con coloro che non hanno sostenuto la mozione vincente e per valorizzazione le competenze all’interno dell’associazione con attenzione diretta alle priorità tematiche su cui lavoreremo”.

La nuova segreteria nazionale sarà così composta: Matteo Cavalieri, tesoriere, Valerio Barbini, uguaglianza, matrimonio civile e diritti, Marco Giusta, rapporti con i territori, Danilo Zanvit, sostenibilità, progetti e foundraising, Fabrizio Sorbara, coming out e giovani, Maura Chiulli, politiche di genere e cultura e Giorgio Del’Amico, servizi e sussidiarietà”. Breveglieri, per parte sua, si occuperò anche delle tematiche relative alla salute delle persone lgbt.

Il nuovo Collegio dei garanti risulta così composto: Damiano Fiorato, presidente, Stefano Bucaioni e Michele Covolan.

Quanto alle polemiche che hanno accompagnato l’avvio del Congresso, e all’assenza di alcuni comitati dell’associazione all’assise, Flavio Romani ci tiene a sottolineare che “la conflittualità, se sana, è parte integrante della vita democratica dell’associazione. Ora basta tensioni, è tempo di abbassare i toni e di concentrarci sui nostri obiettivi. Arcigay è un mezzo e non un fine, insieme si vince”.

Cambia, dopo il XIV Congresso Arcigay, la struttura dell’associazione, grazie alle modifiche approvate allo Statuto: “Con la riforma dello Statuto si abbandona la formula dei comitati e si torna ai circoli territoriali. C’è la volontà di guardare con maggior attenzione alla base, e di coinvolgere maggiormente nei processi decisionali chi lavora come volontario per l’associazione. La nuova Arcigay sarà meno verticistica e più attenta a quello che succede nei Comuni e nelle Province. La scommessa è quella di riaprire con decisione una fase di lotta politica senza quartiere per i diritti di tutti e tutte”, conclude il neo eletto presidente.

Il Congresso ci ha commemorato, con un lungo applauso, la Giornata contro la violenza alle donne.

Stefano Bolognini, ufficio stampa Arcigay


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