Un bacio contro l’omofobia L’Arcigay Ferrara: combattere la violenza

  

“Civiltà, prodotto tipico italiano”. E’ il nome della campagna sociale promossa da Circomassimo-Arcigay e Arcilesbica di Ferrara in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia del 17 maggio. L’iniziativa è stata presentata ieri presso la sede Arci di via Contrada della Rosa. «Saranno appesi un po’ in tutto la provincia due manifesti in cui due coppie, due ragazze e due ragazzi, si baciano – ha spiegato Flavio Romani presidente di Arcigay -; si tratta soltanto di un gesto normale di vita quotidiana. Vogliamo espandere il progetto all’intero territorio e abbiamo chiesto il patrocinio a quasi tutti i Comuni; Provincia e Comune di Ferrara hanno aderito subito, da Cento, Comacchio e Portomaggiore non abbiamo ricevuto risposta, risposta affermativa da Codigoro, Copparo e Argenta. Diverso il caso di Bondeno dove non sarà appeso nulla, ma il sindaco Fabbri ha promesso una paio di iniziative culturali a sostegno dell’iniziativa». Stando ai dati forniti dagli organizzatori, a Ferrara non si registrano casi eclatanti di violenza per omofobia. «La nostra è una provincia tranquilla – continua Romani – a parte due segnalazioni inerenti due locali in cui sono volati insulti, col brutto atteggiamento dei gestori che non sono intervenuti, non c’è stato altro negli ultimi sei mesi». Va peggio nel mondo, dove il numero delle violenze per omofobia è enorme, con l’Italia in testa alla classifica. «Globalmente si contano 4.000.000 di casi all’anno, in cui il primo posto spetta tristemente al nostro Paese – dice Paolo Marcolini presidente Arci Ferrara – il rischio è che due cose dette tra il serio e il faceto da politici e opinion leader possano scatenare violenza». L’omofobia è, secondo le parole di Elisabetta Chinarelli, presidente di Arcilesbica, «la paura dell’omosessualità, uguale a quelle che generano razzismo, sessismo e xenofobia; è pericolosa per la salute di chi vive tale situazione». Un dato deve far riflettere. «In Europa, il 30% dei suicidi adolescenziali – continua Chinarelli -, avviene per le conseguenze dell’intolleranza; urge rispetto reciproco». All’appello si unisce Patrizia Malacarne di Agedo (Associazione Genitori e Amici di Donne e Uomini Omosessuali). Presenti ieri mattina anche l’assessore comunale Deanna Marescotti, la presidente della Provinicia Marcella Zappaterra e Maurizio Ravani della Cgil.
Corrado Magnoni


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