Ciro e Guido coronano il sogno d’amore: sono marito&marito

  

di Maria Sorbi
Milano Per lo Stato italiano sono ancora due estranei e il loro legame non risulta ufficializzato da nessuna parte. Ma ieri Ciro e Guido hanno celebrato il loro matrimonio. Niente riso ma coriandoli, niente velo bianco ma una rosa arancione all’occhiello della giacca degli sposi. Per il resto i cliché post-promessa ci sono stati tutti, comprese le mamme e le zie in lacrime tra i fazzolettini di carta. Il sì della coppia gay è arrivato, a ridosso del gay pride, nelle chiesa valdese di via Francesco Sforza.
«Adamo e Eva non furono forse la prima coppia di fatto?». Il pastore Giuseppe Platone, sposato da 36 anni e due figli,rivolge l’interrogativo retorico alla comunità valdese poco prima di rompere il tabù delle nozze omosessuali tra Ciro e Guido durante il rito domenicale. E tabù su tabù, quella che in realtà è solo una benedizione viene impartita dalla pastora Anna Zell. Per i valdesi, come per le altre fedi protestanti, il matrimonio non è un sacramento «ma un atto eminentemente civile, sul quale si può e si deve invocare l’aiuto e la benedizione del Signore», sostiene la chiesa valdese. La possibilità per due omosessuali di sposarsi con rito evangelico, è stata ufficializzata dal Sinodo del 2010 delle Chiese valdesi e metodiste italiane. Guido Lanza, 62 anni, valdese, ex analista programmatore, accompagnato dalla madre in giallo canarino, e Ciro Scelsi, 42 anni, architetto, famiglia battista, si sono conosciuti sette anni fa in una discoteca gay. Da allora vivono insieme. Ma solo un anno fa hanno deciso di rivolgersi alla Chiesa Valdese con una lettera profonda e toccante nella quale chiedevano un riconoscimento della loro unione. Il Sinodo ne ha discusso a lungo fino ad arrivare al consenso. «Dove ci sono due valdesi ci sono tre opinioni. Ci scusiamo con Guido e Ciro per il ritardo ma eccoci qua non a sacralizzare l’omosessualità- spiega il pastore Platonema per benedire e prendere atto di un legame che risponde ai dettami di Gesù: amatevi l’un l’altro ».
Al termine della cerimonia, dopo l’assalto dei giornalisti e i flash dei fotografi, non il solito ristorante ma un aperitivo in chiesa offerto a tutti. A complimentarsi con la coppia, Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd e Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay. Intanto al «Mamamia» di Torre del Lago (Lucca), uno dei locali simbolo della comunità gay, si è festeggiato tutta la notte di sabato per la storica decisione dello Stato di New York di estendere anche alle coppie gay e lesbiche il diritto al matrimonio.


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