Matrimonio gay: D’Alema mostruoso dice balle

  

Apprendiamo solo ora di un mostruoso intervento di Massimo D’Alema alla Festa dell’Unità di Ostia il 9 settembre 2011 (link: http://youtu.be/6wH9ZphxSe4).

L’ex ministro interpellato sul matrimonio gay dice: “Il matrimonio come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l’unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione… tra l’uomo e la donna questo dice la Costituzione”

Le affermazioni di D’Alema sono talmente rozze da risultare incredibili. Intanto finge di dimenticare che non esiste nessuna relazione tra matrimonio e procreazione, perché il matrimonio non è diritto esclusivo delle coppie che possono procreare.

D’Alema  forse immagina che le coppie prima di sposarsi debbano sottoporsi a controlli medici per verificarne la capacità procreativa? Poi confonde tra matrimonio civile e matrimonio religioso, dimenticandosi che esiste una differenza tra cittadini e credenti e tra Stato e Chiesa.

E infine riesce persino a dimenticare la sentenza della Corte costituzionale 138 del 2010 che parifica i diritti delle coppie conviventi dello stesso sesso a quelli delle coppie coniugate eterosessuali. In qualunque Paese dell’Unione queste sarebbero le tipiche dichiarazioni di un esponente di estrema destra con smanie religiose, ma in Italia sono le dichiarazioni di un leader del PD, ovvero di un partito che si dice progressista e di sinistra.

Le parole del leader minimo sono la conferma di un’alleanza con l ‘UDC fatta per perpetuare lo sfacelo della sinistra italiana e la perdita di qualunque dignità laica ed autorevolezza del PD .

Non è vero che in tempi di crisi i diritti civili sono secondari caro D’Alema: la sua è un’affermazione degna della più retriva cultura stalinista.

In tempi di crisi aumenta semmai la necessità di riconoscere equità ai poveri di diritti ed aumenta il rischio di discriminazioni, come il suo pensiero ci dimostra.

Se il PD non avrà la forza di liberarsi del becero cinismo cattocomunista alla D’Alema , nessuna svolta in questo Paese sarà possibile né a destra né a sinistra. Questo partito dall’incertissima identità  vuole sinceramente cambiare il Paese? Inizi a cambiare se stesso e ci dica che il pensiero di D’Alema non lo rappresenta più.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

Il video che mostra l’intervista a D’Alema.


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