Nasce Gayleft, la consulta lgbt dei DS

  

Da "’Unità" del 19.01.05 di Delia Vaccarello
I gay regalano a Fassino una rosa ma con le spine
Il Patto civile di solidarietà

Franco Grillini con il simbolo di Gayleft

Franco Grillini con il simbolo di Gayleft

ROMA Una rosa, simbolo del socialismo europeo, con tanti petali quanti sono i colori dell’arcobaleno, è il nuovo simbolo degli omosex ds che da ieri si chiamano Gayleft, consulta lgbt (lesbiche, gay, bisex, trans) DS. Una rosa con petali e spine offerta a Piero Fassino nel corso di un assemblea cui hanno preso molti dirigenti della Quercia, segnalando la crescente attenzione alle istanze gay. Fassino è stato risoluto: «Sostenere il patto civile di solidarietà (Pacs) è una scelta di civiltà, svilupperemo pienamente la campagna di sostegno alla proposta di legge. Sosteniamo il diritto di tutela e di riconoscimento delle relazioni interpersonali etero e omosessuali, dandoci un obiettivo: far adottare il pacs entro questa legislatura. Se ciò non avverrà, sarà un punto qualificante del programma di governo della coalizione di centro-sinistra per le elezioni del 2006».

Andrea Benedino, portavoce Gayleft, aveva chiesto ai Ds una energica battaglia, preannunciando in caso contrario le «spine»: «Se il Pacs non sarà nel programma della coalizione per il 2006 gli omosessuali Ds non saranno a fianco del loro partito». Altra novità: Gayleft è una consulta, «strumento di osmosi» per Fassino tra gli omosex dentro e fuori la quercia, che serve a radicarsi nella società. «Una fetta del paese già si riconosce nella nostra battaglia di libertà», ha confermato Grillini.

Ma che succede dentro la Quercia? La forte relazione con il coordinamento donne è già in atto da due anni, terreno comune «il principio della laicità e la capacità di ascolto», ha detto Barbara Pollastrini. Secondo Gianni Cuperlo la scommessa per Gayleft è quella di «contribuire al rinnovamento della sinistra riformista, provando a scuoterne cultura e vocabolario». Scossa di cui c’è bisogno: «Occorre un lavoro pedagogico rivolto alla classe dirigente dei Ds», ha detto Paola Concia, mentre Aurelio Mancuso ha proposto la redazione di un vocabolario di termini corretti per parlare di omosessualità. E con gli alleati? «Come farà Fassino a inserire il Pacs nel programma dell’intera coalizione?», si è chiesto Lo Giudice, annunciando altrimenti anche l’allontanamento di Arcigay. Insomma, la lotta degli omosessuali deve essere interpretata come battaglia per i diritti di libertà autentiche di cui la società sente il bisogno. Questo, secondo Gayleft, il messaggio cristallino che deve passare dentro i Ds e con gli alleati.


Pacs, l’impegno di Fassino: «Approviamolo subito»

Piero Fassino, Segretario DS

Piero Fassino, Segretario DS

ROMA L’ultimatum è arrivato ieri durante lo svolgimento dell’assemblea nazionale del coordinamento omosessuali Ds: o il partito si impegnerà davvero a sostenere il dibattito sul Pacs in seno al centrosinistra, in vista delle elezioni politiche del 2006, o il coordianmento non sarà più con la Quercia, come ha annunciato il portavoce nazionale del Coordinamento, Andrea Benedino. «’è una forte attesa su questo nella comunità gay italiana» ha avvertito Benedino, spiegando che il Pacs costituisce un «approccio riformista e graduale, ‘unico che in Italia possa ottenere risultati». Il coordinamento – che ha cambiato nome e ora si chiama «Gayleft-Consulta lgbt Ds» – chiede inoltre ai Ds che la parola’ga’ faccia il suo «ingresso ufficiale» nei documenti del prossimo congresso del partito e che nei tre giorni delle assise venga inserita la testimonianza di una coppia gay. «’Italia è pronta per questa riforma» ha detto il portavoce nazionale degli omosessuali Ds, ma il centrosinistra su questo tema «non è compatto»: «Bisogna evitare – ha avvertito – che accada quello che è successo con la fecondazione assistita». Piero Fassino, presente all’assemblea, ha subito assicurato: i Ds sosterranno fortemente il Patto civile di solidarietà affinchè sia approvato entro la fine di questa legislatura, ma se così non dovesse essere, si impegnano fin ‘ora a farne «un elemento qualificante del programma di governo del centrosinistra» alle prossime elezioni politiche. Dunque, nei prossimi mesi questo sarà «uno dei temi che dovrà caratterizzare ‘iniziativa politica dei Ds».

Intanto ieri c’è stata un’audizione in commissione Giustizia della Camera del docente di diritto comparato al’Università Roma 3 Raffaele Torino. «’Italia – ha dichiarato Raffaele Torino – è in una posizione isolata rispetto al resto del’Europa. È ‘unica infatti, insieme ad Irlanda, Austria e Grecia, a non aver fatto ancora nulla da un punto di vista giuridico su questo fronte». «’idea di omosessualità, soprattutto in Europa – ha poi sottolineato Torino – non è più percepita come antitetica a quella della famiglia. Ma nuovi schemi familiari non interessano solo le coppie omosessuali. Sono in particolar modo quelle eterosessuali che ne fanno richieste. Fra il 98 e il 2002 infatti le coppie etero che hanno registrato la’partnershi’ sono state esattamente il doppio di quelle gay».


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