Governo e Parlamento giocano a rimpiattino coi diritti di gay e lesbiche

  
Il Presidente del Consiglio Romano Prodi

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi

“Governo e parlamento stanno giocando a rimpiattino con i diritti civili di milioni di persone che vivono in famiglie non sposate, fra cui quelle lesbiche e gay. Di rimando in rimando, si anagrammano in modi diversi le famose sette righe del programma dell’Unione sulle ‘unioni civili’ e si allontana nel tempo qualunque misura concreta a favore delle famiglie non tradizionali”.

Questa la reazione del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alla notizia del ritiro dell’emendamento governativo sull’abolizione delle tasse di successione anche per i conviventi.

“Siamo i primi a chiedere una legge organica sulle unioni civili — precisa Lo Giudice – ma perché non era possibile sanare subito in finanziaria un’odiosa discriminazione economica? Non era forse questo un caso esemplare di tutela di quei diritti degli individui che persino un’integralista clericale come la senatrice Binetti dice di volere riconoscere? Non si scherzi con le vite concrete delle persone. Non si speri di stemperare con il passare del tempo un bisogno morale e sociale che è ormai una pentola in ebollizione."

“In questo scenario desolante — conclude Lo Giudice — vediamo solo una novità positiva: finalmente l’Unione è d’accordo di chiedere che vi sia, entro il 31 gennaio, una proposta di legge d’iniziativa del governo: confidiamo che la ministra per le Pari opportunità Barbara Pollastrini, a cui d’intesa con la ministra per la Famiglia Rosy Bindi è stato delegato questo compito, saprà avanzare una proposta adeguata a rispondere alla richiesta pressante che si leva dal paese reale”.


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