Bene Veltroni, ma non sono sufficienti le parole

  

La risposta di Walter Veltroni ad una lettera aperta dei due portavoce di GayLeft Andrea Benedino e Paola Concia, pubblicata oggi su 'Unità, è sicuramente un gesto importante. Soprattutto se collocata in un quadro di riferimento che indica u'evidente esaltazione del contenitore PD di cui però i contenuti rimangono misteriosi.

Walter Veltroni

Walter Veltroni

La risposta data a loro è articolata e si riassume con 'impegno ad adoperarsi per 'approvazione del pacchetto antiviolenza, in discussione alla commissione giustizia della Camera, e di un provvedimento sulle Unioni Civili, di cui invece 'iter è fermo al Senato. Impegni importanti in virtù dei sondaggi che attribuiscono la vittoria del sindaco di Roma alle primarie del PD e in virtù del fatto che Veltroni sarà in prospettiva anche il leader del'alleanza di centro sinistra.

Come Arcigay registriamo tutto ciò proclamando ancora una volta la nostra netta distanza e distinzione rispetto alle dinamiche interne dei partiti e alle loro prese di posizione.

Attendiamo da troppi anni che alle parole seguano concrete azioni, e per questo ricordiamo a Veltroni che la buona politica può certo distinguersi da quella cattiva alimentata dalle contrapposizioni, ma che queste ultime sono da imputare proprio al teatrino che ogni giorno mette in scena il ceto politico, mentre milioni di cittadini e cittadine lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) sono fatti oggetto di violenze, discriminazioni, aggressioni di tutti i tipi.

La buona politica in Italia ha un solo possibile modo per esprimersi: essere coerenti e determinati ad affrontare 'emergenza sociale costituita dal fatto, che le persone omosessuali sono cittadini cui non è riconosciuta dignità e parità di trattamento.

Da Prodi e da Fassino abbiamo ricevuto negli ultimi anni tanti attestati di sostegno, lettere pubbliche, impegni solenni, scuse formali. Tutti atti che sono stati smentiti dal'attività del Governo e del Parlamento.

Non sottovalutiamo che Walter Veltroni, a differenza di Rosy Bindi, notoriamente omofoba e di Enrico Letta, abilmente indifferente, abbia voluto spendere il suo personale impegno su un tema non unificante dentro il nascente partito democratico. Ma manteniamo una lucida e ferma diffidenza di fondo.

Solo quando le nostre vite non saranno più offese da una politica sorda e avversaria, si potrà riaprire un sereno e necessario confronto.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay


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