Luigi Mastrangelo: verrei al Pride in prima fila

  

"I calciatori come fighetti. Se mi invitano vorrei essere in prima fila al Gay Pride". A parlare, intervistato dal magazine Babilonia, è Luigi Mastrangelo. Definito come la nuova icona gay, il capitano della M. Roma Volley risponde ad alcune domande sportive e non solo.

Ma se non avesse fatto il giocatore?
Avrei scelto di fare il poliziotto, per fare pulizia di tanta delinquenza.

I gay e lo sport, spesso gli omosessuali trovano difficoltà a dichiararsi.
Non capisco perché i gay debbano avere difficoltà. Non siamo aperti abbastanza. All’estero non è così. In Inghilterra o in Germania, per esempio, le cose sono molto più limpide e cercano di combattere
l’omofobia anche nello sport. Sì, non dovrebbero avere alcuna paura. Poi forse in Italia sarebbero criticati, ma questo è un problema di chi lo critica, non certo di uno sportivo gay.

E’ la nuova icona gay, che ne pensa?
Ho tanto amici gay. Non ho nessunissimo problema con loro, anzi. E poi ho un cugino omosessuale.

Ma, quelli della sua squadra, l’allenatore?
Forse qualche invidia per il fatto di essere così apprezzato per il mio aspetto sia dalle donne che dagli uomini. Sono contento perché credo faccia bene alla pallavolo, visto che non è conosciutissima. Proprio per questo non pensavo di diventare un sex symbol per le donne. Gli uomini però mi hanno sempre dato più soddisfazioni. L’ho capito anche e soprattutto attraverso le mie amicizie con i gay. Apprezzano di più la fisicità.

Mai ricevuto "avances"?
Sì, anche da amici.

Poi, Mastrangelo dice la sua sui calciatori…
Quasi ogni domenica muore una persona per il calcio. E questo è terribile. Inoltre mi dà fastidio la sovraesposizione dei calciatori: sempre ricercati. E poi hanno tutti le sopracciglia rifatte. Le trovo molto poco maschili.

Pechino e le Olimpiadi…
Mi rendo conto che c’è un problema politico e umanitario. Se me lo permettessero metterei il fazzoletto bianco. So che tanti atleti hanno paura ad andare ed è una cosa assurda.

Le adozioni gay…
Penso che due omosessuali possano crescere un bambino benissimo. Non ci trovo niente di strano. E’ strano piuttosto il fatto che non sia permesso.

Parteciperebbe, anche come testimonial, al Gay Pride?
Sì. Accetterei volentieri. Mi invitate?.


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