Il ballo dei soliti cliché

  

E’ vero si può cambiare canale. E’ vero si può evitare leggendo un buon libro, ascoltando musica, ecc. ecc. Ma se per un caso vi capita, guardatela almeno 10 minuti (se ce la fate) la trasmissione condotta da Rita Della Chiesa in prima serata della domenica.

Due squadre di ragazzine (pop contro chic) che si contendono la possibilità di poter partecipare alla vera "favola" del famoso ballo delle debuttanti. Già questo basterebbe per sbattere contro un muro la tv e maledire tutto questo pattume medioevale che si propina nei canali sia Rai e sia Mediaset. Ma se riuscite a superare lo choc, a trattenere i conati di vomito, allora potrete ammirare anche la giuria che alternata dai verdetti del pubblico a casa, dà voti, fa commenti, ecc.

A Canale 5 i gay sono stati sdoganati da tempo, ma negli ultimissimi anni sono sempre più recintati, costretti a far parte di giurie, di staff preparatori, davvero stucchevoli. Va in scena una sorta di finto processo alle intenzioni delle ragazzotte di turno che si sottopongono a prove di eleganza e di scuola di vita tragicamente esilaranti. Ma insuperabili sono i commenti e i battibecchi tra le diverse persone che compongono la giuria di esperti, da Platinette alla Celentano (eh si la maledizione della De Filippi si propaga! d’altronde il programma è stato ideato da lei) dal Gherardesca a varie insegnanti di bon ton, esperte di danza, attori romanacci per dare un tocco di virilità burina.

Un circo di quart’ordine (con tutto il rispetto per la tradizione circense) sconsolante, volgare, volutamente diseducativo e sì anche ammiccante ai peggior istinti machisti, maschilisti, conditi da siparietti di gay dello spettacolo che fanno a gara per avvalorare la tesi, che la peggiore vulgata sul nostro conto ha qualche sostegno nei loro comportamenti.

Niente di scandaloso, nulla di nuovo direbbe qualcuno, ma sicuramente il segno preoccupante dei tempi: in assenza di cittadinanza vera, di concreta inclusione, si tenta di cloroformizzare, propinandoci in forme nuove consunti cliché, dove ahimé molti gay si trovano a loro agio, nemici di loro stessi, ma gratificati dalla ribalta.

Qualcuno penserà e allora la Luxuria all’Isola dei Famosi non è la stessa cosa? Io penso di no! Wladimir per ora ha dimostrato una grande dignità, un mettersi in evidenza con sobrietà ed eleganza. Si può discutere se fosse il caso che un’ex parlamentare dovesse andare lì (e io continuo a non capire perché non dovesse), ma Wladimir non tradirà mai se stessa, e soprattutto appena ha l’occasione pronuncia frasi di orgogliosa rivendicazione del suo impegno, della sua militanza. La differenza salta agl’occhi, guardare per credere….


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