Importante giornata alla Commissione Giustizia

  

Dopo la brutta conclusione nella scorsa legislatura dell’iter che doveva portare all’approvazione delle norme contro l’omofobia, riteniamo importante che oggi 30 settembre 2008 nella Commissione Giustizia della Camera sia ripartito un confronto che speriamo porti all’approvazione in tempi rapidi dell’estensione della legge Mancino sui reati d’odio contro le persone omosessuali, bisessuali e transgender.

Nell’ampio e dettagliato intervento di avvio, tenuto dalla relatrice dell’opposizione on. Paola Concia, si trovano tutte le ragioni giuridiche, sociali e politiche affinché si riesca a dare una risposta concreta a milioni di cittadine e cittadini italiani che devono essere tutelati come tutti gli altri.

A Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata, auguriamo di poter svolgere un lavoro che possa ottenere la maggioranza dei consensi e assicuriamo, come già fatto nella scorsa legislatura, il nostro apporto a lei e all’intera Commissione, presieduta dall’onorevole Giulia Bongiorno, per fornire quei dati e quelle informazioni utili a comprendere la vastità e la profondità di una patologia sociale troppo diffusa nel nostro paese.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

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Le dichiarazioni di Paola Concia

Parte in Commissione giustizia alla Camera l’iter della legge, arenatasi nella scorsa legislatura, che vuole punire i reati commessi con finalità di discriminazione o di odio, fondati sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Relatrice del testo – che si propone di modificare la legge Mancino del 1993 estendendo la tutela penale già prevista a favore di minoranze oggetto di pregiudizi e discriminazione – è Anna Paola Concia del Pd.

"Deideologizzare totalmente il tema, far passare il principio che i diritti omosessuali non sono né di destra né di sinistra, ma sono patrimonio di un paese civile e intorno a questo costruire in commissione il consenso è l’intento che mi sono posta", ha spiegato Concia che oggi ha ringraziato la presidente della Commissione, Giulia Bongiorno, per averle ‘assegnato’ il provvedimento: "so bene che non era scontato – ha detto Concia ai colleghi riuniti – Sono pronta a prendermi tutta la responsabilita’ politica di portare avanti un compito cosi’ delicato".

E nella sua relazione ha aggiunto: "come sapete sono l’unica omosessuale dichiarata di questo parlamento. Anche se molto visibile non è un ruolo facile…". L’obiettivo del mio impegno – ha proseguito – è questo: voglio che quando si guarda una persona si guardi al suo essere individuo intero e cittadino detentore di diritti, invece che solo al suo orientamento sessuale. Voglio che non lo si possa giudicare e condannare per questo, né offenderlo e umiliarlo con le parole o i fatti, senza che questo venga dichiarato reato dallo Stato".

Nella scorsa legislatura i punti di scontro fra la maggioranza e l’allora opposizione furono sostanzialmente due: la stessa scelta di modificare la legge Mancino e la questione della sufficiente determinatezza della nozione di identità di genere che, si obiettò era troppo poco definita per poter rientrare in un delitto codificato.


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