Gli Italiani vogliono riconoscere le unioni gay

  

Il Rapporto Italia 2009 dell’Eurispes rende evidente che gli Italiani vogliono un riconoscimento per le unioni civili, che riconoscano diritti anche per le coppie omosessuali. Il 58,9% si è infatti dichiarato favorevole. Mentre il 52,5% considera l’omosessualità una forma d’amore come le altre. Il 40,4% ritiene che le coppie gay e lesbiche abbiano diritto di sposarsi.

“Gli Italiani sono già pronti per essere al pari col resto d’Europa” – dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay – “la nostra vergogna è quella di avere una classe politica che è incapace di tradurre questa carenza legislativa e di riconoscere pubblicamente e giuridicamente milioni di unioni lesbiche e gay. Nonostante la campagna d’odio delle gerarchie vaticane, la società italiana continua a sostenerci fortemente e si dimostra più libera da pregiudizi di chi la rappresenta, grazie anche alla nostra azione quotidiana di relazione con la cittadinanza nei territori.”

”L’Italia rischia di essere l’unico tra i 27 paesi dell’Unione Europea a lasciare nell’indeterminatezza e nel silenzio i nostri amori perché i governi sia di destra che di sinistra che si sono succeduti sono stati capaci soltanto di inventare sigle sempre più fantasiose, senza creare diritti concreti.”

In tutte le nazione dove sono state varate leggi a favore dei diritti civili, è stato dimostrato un cambiamento culturale che ha reso più accogliente e dignitosa la vita delle persone LGBT. Una legge in Italia significherebbe ribaltare quella tendenza evidenziata dal Rapporto Eurispes che segnala che sono in calo le persone che accetterebbero col tempo l’omosessualità del proprio figlio (dal 59,9% al 53,5%), mentre sono in aumento i genitori che dicono di non essere capaci di accettare o di non volerne sentire più parlare (dal 17,7% al 26,4%).

“Milioni di giovani LGBT vogliono vivere in un paese civile che possa affermare con dignità il diritto ad un’esistenza piena di affetti. Siamo stanchi di ricevere e-mail di ragazzi e ragazze che sono costretti ad emigrare all’estero per poter vivere felici. La politica deve smettere di essere sorda a questi appelli.”

”La nostra prossima risposta pubblica – conclude Mancuso – sarà il Crossing Kisses del 14 febbraio, quando in molte città italiane coppie gay, lesbiche ed etero andranno in strada, agli incroci più trafficati e dimostreranno pubblicamente il loro amore con un bacio, chiedendo così quei diritti che ancora mancano.

Nella foto il Crossing Kisses di Catania del 1° dicembre 2008


  •