Va ora in onda l’omofobia!

  

Non c’è limite agli insulti che la dignità di milioni di persone omosessuali devono subire ogni giorno in tutti i contesti. Non ne sono esenti i palazzi delle istituzioni, Proprio oggi, durante una seduta del Consiglio regionale della Lombardia, il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli, appena respinta una mozione che chiedeva di aderire alla Giornata Mondiale contro l’Omofobia del 17 maggio, si è prodigato – così come riportato dal consigliere Muhlbauer – in frasi di trionfo che accoglievano l’incivile decisione come un “colpo di culo” e affermazioni che confermavano che lui era “contrario a celebrare l’omosessualità come una non-malattia mentale”.

La cultura del pregiudizio e della paura della diversità, nutrita da alcuni politici di ogni schieramento, autorizza così anche i personaggi della TV, appena assurti alla popolarità, a lasciarsi andare in dichiarazioni pregne di ignoranza e di disprezzo. Così è accaduto alla concorrente del Grande Fratello Federica, appena entrata nella casa, che nel suo primo giorno da star ci racconta: "Se il mondo fosse pieno di froci sarebbe una tragedia,non si può parlare di normalità"; "La normalità,un uomo che va a letto con una donna,lo ha deciso Dio"; "Preferisco un figlio cresciuto da un padre e una madre,che da due lesbiche o da due froci".

Chiediamo al presidente della Lombardia Formigoni di prendere le distanze da Galli e di confermare la più civile delle verità, cioè che l’omosessualità è una variabile naturale dell’identità.

Agli autori del reality di Canale5 chiediamo di intervenire con una sanzione nei confronti della concorrente e di farle fare pubbliche scuse in diretta, come è già accaduto per insulti contro la religione e come accadrebbe se avesse pronunciato improperi contro persone di colore o portatrici di handicap.

Siamo umiliati e stanchi di questo clima di paura e pregiudizio che colpisce a tutti i livelli le persone LGBT e che porta molti giovani omosessuali a sentirsi emarginati e non riconosciuti, con l’unica speranza possible quella di fuggire da questo paese integralista e bigotto.

Aurelio Mancuso, Presidente nazionale Arcigay


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