Al Bano, l’amore è sempre amore

  

“Citando il titolo della tua canzone che porterai a Sanremo, caro Al Bano, ti ricordiamo che l’amore è sempre amore, che sia etero o omosessuale.” – così risponde il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso al cantante pugliese che in un’intervista Vanity Fair si è dilettato in dichiarazioni omofobiche e offensive nei confronti di milioni di persone LGBT.

“Consigliamo ad Al Bano di smettere di seguire Povia e di cominciare ad ascoltare alcune belle canzoni di Anna Tatangelo o Daniele Silvestri, Fabrizio De André o Raffaella Carrà, Niccolò Agliardi o Valeria Vaglio, tutti testi che raccontano con serenità storie di amori tra uomini o tra donne, con le loro vicende e le loro passioni, proprio come gli amori che canta lui stesso da anni.”

Non abbiamo nessun problema, non dobbiamo guarire da nulla, non siamo anormali! Basta caro Al Bano che leggi l’intervista apparsa proprio su Vanity Fair nel numero scorso al dottor Vittorio Lingiardi, che ti spiegherebbe in parole semplici che l’omosessualità e la bisessualità sono altri orientamenti sessuali, variabili naturali dell’identità umana."

"Veri problemi sono l’omofobia e la paura dell’altro, diffusi anche nel mondo dello spettacolo e che fanno male ai tanti fan che ascoltano con entusiasmo i loro beniamini musicali.”

“Se avessi ancora dei dubbi su questi temi, saremmo ben lieti di incontrarti a Sanremo nei giorni del Festival per raccontare le nostre storie.” – conclude Mancuso – “Ti invitiamo assieme ai tuoi colleghi che la pensano come te per un confronto con anche alcuni esperti che potranno spiegarvi il vero significato dell’orientamento sessuale. Prendetevi un’ora di pausa dal Festival, saremo pronti a lenire le vostre paure e chiarire i vostri dubbi”.

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Lettera aperta dell’Agedo ad Al Bano
La presidente dell’Associazione dei genitori di persone omosessuali scrive al cantante

Gentile Signor Al Bano,
è una mamma di un figlio gay che le scrive, leggo oggi forse in ritardo le sue parole sulla paternità gay e sinceramente ne rimango sgomenta. Sgomenta innanzi tutto per la sostanza, che è in definitiva quella che accomuna tutti gli omofobi, cioè l’ignoranza completa sull’argomento del quale si parla. Ma sono colpita soprattutto per il fatto che, essendo stata la sua paternità turbata da una disgrazia immane come quella di una scomparsa di una figlia, non abbia riflettuto prima di parlare, poiché io credo che lei sappia benissimo come l’uso improprio delle parole possa ferire le persone più di mille acuminati coltelli.

Mi ricordo che lei in occasione di quell’evento dolorosissimo si scagliò contro i giornalisti che avevano ingiuriato la  memoria di sua figlia con parole offensive.

Proprio per questo vorrei farla riflettere sull’uso offensivo delle parole della sua dichiarazione.

I nostri figli non sono brutti scherzi della natura, non sono per noi genitori oggetto di vergogna, anzi sono la diversità che contribuisce alla nostra ricchezza.

I pride non sono funerali ma feste e mi meraviglio che si stupisca proprio lei che ha fatto in alcuni momenti un pride della sua vita privata.

Poiché resta facile attaccare senza un contraddittorio, noi genitori saremo a Sanremo il 20 febbraio per la presentazione del libro Piacere Maria alla libreria Mondadori. Avrei in quell’occasione piacere di incontrarla e parlarne.

La saluto.

Rita De Santis, Presidente nazionale AGEDO
Associazione Genitori, parenti, amici di persone Omosessuali


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