Scherzi di parte

  

COMUNICATO STAMPA AZIONETRANS

CANALE 5: SCHERZI A PARTE UTILIZZA LE DONNE TRANSGENDER COME EVENTO SCANDALO DA AFFIANCARE AL CALCIATORE QUAGLIARELLA.
LESA LA DIGNITA’ DELLE PERSONE TRANSGENDER.
 
A pochi giorni dalle polemiche suscitate dalla dubbia decisione di mandare in onda il Grande Fratello la sera in cui si viveva un lutto, di fatto, nazionale, la rete ammiraglia di Mediaset, ci riprova con “Scherzi a Parte”. Le vere vittime dello stupido scherzo di Canale 5, sono state le “trans” a casa davanti alla tv stanche di subire talmente tanti pregiudizi  da avere convinto anche la UE a consigliare di deliberare sul divieto di “stalking” (anche) nei loro confronti.
Legge che vieta le prese in giro pesanti, malevole e volte a dare un’immagine distorta dei soggetti di cui si “sparla” e che in Italia il Governo attuale ha bloccato a pochi passi dall’approvazione.

Parliamo di donne transgender e uomini gay e ci riferiamo al triviale scherzo fatto al giocatore di calcio Fabio Quagliarella durante la trasmissione “Scherzi a Parte” del 12 ultimo scorso.
Lo “scherzo” in questione mostra l’auto del giocatore avvicinarsi di sera, ad una persona transgender, vede il conducente “caricarla” in auto ed infine “un balletto sussultorio” dell’auto posteggiata, come tipica rappresentazione di un rapporto sessuale in auto.
Seguono commenti dei finti presentatori di una fasulla trasmissione sportiva nella quale vengono costantemente confuse e rese equivalenti le condizioni dei maschi omosessuali e delle donne transgender, che ovviamente inducono al distorto pensiero secondo il quale le trans siano uomini travestiti e, probabilmente, i gay donne mancate.

Nello scherzo si evince inoltre l’equivalenza tra le transgender e la prostituzione, come se l’essere tali automaticamente dovesse evocare quel mestiere da cui effettivamente molte persone trans traggono sostentamento “obbligato”, ma  per vivere, avendo tutte le porte dell’accesso al lavoro chiuse e non per “predisposizione genetica”.

In un momento in cui in Italia svariati atteggiamenti di svalutazione della vita delle persone “differenti” è in costante aumento (bullismo, stupri contro le donne, omicidi di gay e trans, atti criminali contro gruppi di stranieri e “diversamente abili”), AzioneTrans trova particolarmente grave un comportamento come quello mostrato da Canale 5, nella trasmissione citata.

L’Italia dei pregiudizi trionfa. Ci dobbiamo aspettare altri “scherzi (di) parte” con “negri che puzzano” e “barlano gosì”, con “storpi cui toccare la gobba .. che porta fortuna”, con “donne (tutte) “puttane” con le virgolette (non mercenarie) e trans puttane senza virgolette, stranieri ladri, stupratori, violenti e “branchi” naziskin che salvano i protagonisti e via cantando?
Speriamo di no.

Andare a trans non è come andare a donne ma – ovviamente – come andare a puttane. Un’equivalenza falsa e che offende migliaia di persone transgender che, con fatiche immense e subendo spesso pesante mobbing, cercano comunque di inserirsi nel mondo del lavoro.
Chiariamo: non è nostra intenzione offendere chi sceglie liberamente la prostituzione, ma specificare che AzioneTrans ritiene libera una qualsiasi scelta, solo quando vi sono alternative di lavoro altrettanto ampie. Cosa che non è, nel caso delle trans
Forse l’evento non meriterebbe neppure attenzione se non fosse che l’hanno visto milioni di Italiani e sentiamo il dovere di rispondere ad un messaggio forse più stupido che pericoloso, ma comunque volgare ed ignobile.

Per queste ragioni chiediamo un intervento serio delle autorità preposte al controllo delle Comunicazioni e – ai responsabili della trasmissione Scherzi a Parte – di dedicare uno spazio analogo a quello occupato dallo “scherzo”, ad AzioneTrans, per chiarire, almeno al pubblico, la confusione mentale degli autori dello “scherzo” e magari anche della vittima, tanto preoccupata che i suoi fan lo prendessero per gay (sic!).

Mirella Izzo
Presidente AzioneTrans Nazionale


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