Comunicato stampa prof. Massimo Frana

  

La recente approvazione all’unanimità di un Regolamento contro le discriminazioni sessuali da parte del nostro Consiglio Comunale, su una proposta da me presentata, ha avuto un’ampia eco in tutta Italia. La notizia è stata riportata da importanti testate giornalistiche ed ha fatto il giro dei principali siti internet appartenenti in particolare ad associazioni di tutela e difesa dei diritti gay, aprendo un dibattito al quale hanno partecipato anche cittadini dall’estero, dagli Stati Uniti. Polistena ha inteso essere il primo comune a dichiararsi "amico delle persone LGBT" e ad approvare un regolamento che, considerate funzioni e competenze dell’ente comune, non può che rappresentare un segnale importante, ma limitato, nella direzione tracciata dalla nostra stessa carta costituzionale, all’articolo 3, del riconoscimento universale dei diritti costituzionali, della tutela e della difesa contro ogni possibile discriminazione legata alla sfera sessuale. La nostra iniziativa è stata salutata come un momento esemplare di grande senso civico e morale, di apertura su un tema, quello del pieno diritto delle persone LGBT ad una vita serena e integrata, grazie a politiche che favoriscano pari dignità e opportunità tra i cittadini. Numerose le attestazioni di stima e apprezzamento che sono giunte da tutta Italia a me e alla segreteria del sindaco e che hanno fatto seguito alle note del presidente nazionale dell’arcigay, Aurelio Mancuso, e di quello della regione Calabria, Federico Cerminara.inteso con questa delibera dare un nostro contributo ad una riflessione, quella dei diritti gay, che va affrontata a nostro avviso senza preconcetti e steccati ideologici, e che deve essere sentita in tutta la sua urgenza da tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e uno stato di diritto. Finché una democrazia occidentale avrà al suo interno cittadini di serie a e cittadini di serie b, cittadini che possiedono il diritto ad una "felicità responsabile", perché riconosciuta e socialmente rilevante grazie all’istituto del matrimonio civile, ed altri condannati ad una semiclandestinità degli affetti e dei sentimenti, tale democrazia non sarà completa.espresso vivo apprezzamento per la nostra iniziativa il deputato Franco Laratta, PD, il deputato Anna Paola Concia, PD, componente della Commissione giustizia della Camera, l’Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Toscana e la Rete Lenford degli avvocati della Toscana, l’Assessorato alle Pari Opportunità e la Segreteria Ready – Servizio LGBT del Comune di Torino, il segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, Antonio Larosa, numerose associazioni e singoli cittadini, professionisti, e tantissimi giovani. Tra le attestazioni di stima di singoli cittadini quella di Patrizio, che in quei giorni celebrava le sue nozze gay in Spagna, nazione che ha deciso di concedere anche ai gay il diritto di unirsi in matrimonio civile. "Voi per me – ci ha scritto Patrizio – siete un raggio di luce e speranza. Grazie! Mi avete fatto il regalo più bello delle mie nozze, quelle nozze tanto "odiate" in Italia ma che suggellano l’amore di una vita in ricerca di serenità. Grazie di cuore". Voglio, infine, ringraziare tutti quei cittadini polistenesi che a me personalmente e a chi, fra i giornalisti, ha inteso intervistarli, domenica 16 e all’uscita dalla messa, hanno espresso il loro parere su quanto il Consiglio Comunale aveva deliberato venerdì 14. Cittadini che hanno mostrato un grande equilibrio e un’inaspettata, anche per me, apertura e spirito di accoglienza, che mi conforta nella mia azione e mi dà la certezza che la città di Polistena non ha smarrito le sue profonde radici culturali, artistiche, di un cristianesimo dal volto profondamente umano. Forse l’espressione più bella, in tutta la sua semplicità e incisività, è stata quella di una donna, che, terminata la funzione sacra, alla domanda del giornalista circa la sua opinione sul Regolamento approvato ha esclamato: "Perché no? Siamo tutti figli di Dio!".

 




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