La Slovenia pronta a legalizzare i matrimoni gay

  

LUBIANA Sì ai matrimoni gay. Sì all’inseminazione artificiale e sì alle adozioni per le coppie omosessuali. La proposta del nuovo Codice della famiglia (in Slovenia le norme del diritto di famiglia sono contenute in un codice a parte, ndr.), presentata il 21 settembre 2009 dai ministri del Lavoro e della famiglia Ivan Svetlik e della Giustizia Ales Zalar, ha provocato un autentico terremoto sulla scena politica nazionale.

Il documento sarà in dibattito pubblico per un mese e mezzo, dopo di che sarà inviato in procedura parlamentare. Il punto chiave della nuova legge è dunque la fine di ogni forma di discriminazione delle coppie omosessuali, che – se la norma sarà approvata così come è stata proposta – avranno diritto non solo a sposarsi, ma anche a ricorrere all’inseminazione artificiale e a chiedere l’adozione di minori. In altre parole, saranno parificate in tutto e per tutto alle coppie eterosessuali. Uno scandalo? Non esattamente, spiegano al ministero del Lavoro e della Famiglia. Sono soluzioni già adottate in cinque Paesi europei: Belgio, Spagna, Olanda, Norvegia e Svezia. In altri tre, Germania, Finlandia e Danimarca, sono consentite invece le adozioni solo quando si tratta dei figli del partner.

Per quanto riguarda la Slovenia, ha ricordato infine il ministro della Giustizia, ci sono già stati casi in cui i tribunali hanno riconosciuto le adozioni fatte dalle coppie gay all’estero, per cui impedire la formalizzazione di questa prassi in casa significherebbe penalizzare i bambini. Il nuovo Codice, secondo il ministro Zalar, corregge l’idea secondo cui uno sviluppo sano del bambino è possibile soltanto all’interno di una «normale» famiglia eterosessuale. La scienza ha dimostrato, ha spiegato ancora il ministro, che l’omosessualità non è né un peccato, né un disturbo mentale, né una patologia.

Le altre novità della proposta riguardano soprattutto la tutela dei minori. Tra l’altro, non saranno più i centri per l’assistenza sociale bensì i tribunali a decidere l’affidamento dei figli in caso di divorzio, anche sulla base delle preferenze dei ragazzi.

Immediate e numerose le reazioni. Plaude il centrosinistra e le associazioni gay, protestano i partiti dell’opposizione. Per il presidente del Partito popolare Radovan Zerjav, la proposta è «una catastrofe», specie gli articoli che consentono l’adozione alle coppie omosessuali. Per il leader del Partito democratico ed ex premier Janez Jansa, le soluzioni proposte sono estranee alla realtà giuridica slovena, mentre il presidente del Partito nazionale Zmago Jelincic non ha escluso il ricorso al referendum per bocciare il nuovo Codice.

 


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