La lettera di una coppia gay al sindaco di Bologna

  

Un appello semplice, ”Delbono sposaci!”. Ma a farlo non è una coppia eterosessuale: con una lettera aperta al sindaco il portavoce della Rete Laica Maurizio Cecconi chiede che il primo cittadino lo sposi al compagno, con un ”gesto di civiltà”, sul modello del sindaco di Torino Sergio Chiamparino che ha accettato di celebrare, pure come atto privato e senza valore legale, il matrimonio tra due donne.

Per Cecconi ‘il messaggio che Chiamparino consegna all’Italia è di grande importanza per le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans): ‘non siete cittadini e cittadine di serie B e avete diritto all’uguaglianza‘ – scrivono nel messaggio Cecconi e il compagno Tomas Kutinjac – Vorremmo che anche lei, sindaco della nostra città, facesse altrettanto, sposando una coppia omosessuale. La sua decisione di celebrare un’unione, per quanto simbolica, sarebbe un limpido segnale alla politica nazionale e al Parlamento, affinché si muova per legiferare a favore delle nuove famiglie gay italiane”.

Ad accompagnare la lettera firmata da Cecconi anche le parole dei suoi genitori. Brunella e Mauro Cecconi scrivono al sindaco che sarebbero "felici di vedere dato a nostro figlio lo stesso diritto che hanno gli altri nostri figli eterosessuali: essere una coppia riconosciuta a tutti gli effetti dallo Stato. Comprendiamo che ciò non dipende da lei. Ugualmente, potrebbe dare un segnale importante, seguendo l’esempio del sindaco di Torino".

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