Nessuno ci può riparare!

  

Sabato 7 novembre 2009, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, si è svolto il Convegno Internazionale Omosessualità e Psicoterapie, con un grande successo dimostrato anche dalle oltre 1500 richieste d’iscrizione.

Il convegno, promosso dalla II Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica della Facoltà di Psicologia 1 della Sapienza Università di Roma, ha ricevuto i patrocini del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma, del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ed è stato realizzato anche grazie al sostegno del Consiglio Regionale del Lazio, dell’Ordine degli psicologi del Lazio, dell’Associazione Italiana di Psicologia e la collaborazione di Raffaello Cortina e Il Saggiatore.

Professionisti della salute mentale del panorama scientifico nazionale e internazionale, coordinati dal Prof. Vittorio Lingiardi, si sono confrontati sul rapporto tra omosessualità e psicoterapie, focalizzando l’attenzione su quei trattamenti che si propongono di “convertire” l’orientamento omosessuale in eterosessuale assumendo una concezione patologica dell’omosessualità, tra cui le cosiddette terapie riparative.

A distanza di più di 30 anni dall’eliminazione dell’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e a meno di 10 dalla pubblicazione dell’American Psychiatric Association (APA) di un documento che sancisce la mancanza di risultati scientifici rigorosi sull’efficacia degli interventi di “riconversione” sessuale, si ribadisce che l’omosessualità è una delle varianti normali della sessualità umana e si raccomanda a psicologi e psichiatri di astenersi dal tentativo di modificare l’orientamento sessuale di un individuo (è opportuno anche ricordare che l’APA – come altre importanti organizzazioni internazionali per la salute mentale – ha segnalato le conseguenze psicologiche negative del mancato riconoscimento giuridico delle unioni tra persone omosessuali).

Quest’anno, a causa dell’uso improprio e selettivo di dati scientifici da parte di alcune organizzazioni anti-gay, che tentano di influenzare la politica e l’opinione pubblica sostenendo la possibilità di una ridefinizione dell’orientamento omo- in eterosessuale, l’APA ha pubblicato un nuovo documento in cui conferma la propria opposizione scientifica alla pratica delle terapie riparative e raccomanda interventi terapeutici mirati a favorire la comprensione e l’elaborazione psicologica dello stigma sociale, così da aiutare i pazienti omosessuali ad affrontare e superare la propria omofobia interiorizzata.

La quasi totalità dei soggetti sottoposti a terapie di riconversione sessuale testimoniano il fallimento di questi interventi e molti raccontano la sofferenza derivata dall’aver intrapreso una lotta contro se stessi e la propria omosessualità. Nel corso del convegno è stato proiettato il documentario Abomination, che attraverso testimonianze sia di pazienti sia di esperti della salute mentale mostra come questi trattamenti rinforzino il conflitto intrapsichico, esacerbando l’autodisprezzo e la vergogna.


Maggiori informazioni presto on line su www.ordinepsicologilazio.it


Nella foto
Mettiamo in gioco i nostri corpi – AMORI CONTRO L’OMOFOBIA
SONIA e BRUNA


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