Dobbiamo spostare l’Italia in Portogallo?

  

Il Parlamento portoghese ha approvato l’8 gennaio 2010 una legge che garantisce pari diritti e pari doveri (escluso il diritto all’adozione) alle coppie omosessuali rispetto a quelle etero, sancendo un equivalente di riconoscimento pubblico del matrimonio tra gay e lesbiche. Il primo ministro Jose Socrates ha commentato la decisione, che attende solo la ratifica del Presidente, come "un momento storico per il Portogallo che da anni combatte contro la discriminazione e l’ingiustizia sociale".

Il Portogallo diventa così il 6° paese europeo a riconoscere il matrimonio omosessuale e l’8° nel mondo (con Canada e Sudafrica) e si conferma uno dei 20 Paesi in Europa a dare un riconoscimento pubblico di tutte le famiglie.

“Il nostro faro resta sempre la richiesta alle istituzioni italiane di vedere riconosciuti Pari Diritti e Doveri per tutte le persone, anche per i cittadini e le cittadine lgbt, prima di dover essere costretti a spostare l’Italia in Portogallo, entro i confini di un’Europa civile e laica.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso.

“Le coppie omosessuali italiane sono fantasmi sociali che non ne possono più di essere discriminate e oggi il nostro pensiero e sostegno va ai savonesi Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia in sciopero della fame da alcuni giorni affinché venga calendarizzata in Parlamento una legge per il riconoscimento pubblico delle nostre unioni.”

“Il nostro congresso nazionale che si terrà a Perugia dal 12 al 14 febbraio prossimi, avrà con punto focale proprio la parità di ogni relazione, che, come ricorda anche lo slogan dell’evento “Per Costituzione, Io c’entro”, è tutelata anche dalla nostra carta fondamentale, che all’Articolo 3 non specifica il genere dei coniugi del matrimonio.” – conclude Mancuso.

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– Paesi che estendono il matrimonio a tutte le coppie: Belgio, Olanda, Spagna, Svezia, Norvegia, Portogallo.

– Paesi che riconoscono pari diritti a tutte le coppie o buona parte dei diritti anche alle coppie omosessuali: Austria, Francia, Danimarca, Regno Unito, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Finlandia, Islanda, Andorra.

– Paesi che riconoscono pubblicamente tutte le convivenze: Croazia.


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