Gaia, Gay As I Am

  

GAIA
Gay As I Am
presenta
YES SIR! / CAN I?

L’acronimo GAiA indica un atteggiamento che fa leva sulla condivisione delle differenze come atto di rivendicazione della propria identità. Ma, esprime anche l’idea di una presunta diversità troppo spesso causa di atteggiamenti discriminanti.

Perché presunta diversità.
La diversità è diversità se innanzitutto partecipa di un’uguaglianza.
Sulla base di un principio di parità condiviso diviene possibile sviluppare una sana esperienza della diversità intesa come esperienza di arricchimento, come luogo del confronto, come condivisione.
La storia delle idee dimostra che la compiuta affermazione della diversità come valore e conseguenzialmente come momento fondamentale dello sviluppo sia della propria identità che dell’intera comunità, è stata acquisita solo dopo aver affermato – con forza quanto violenza – il principio di uguaglianza.

Una volta conquistato il principio di uguaglianza, come diritto inalienabile e imprescindibile, con sangue, dolore e morte bisogna ricordarlo, il pensiero si è affinato dando seguito ai principi su cui si erge la società occidentale.

Questa è storia recente.
In Italia, le vicende locali in parte esulano dallo sviluppo del pensiero occidentale.
In Italia, a causa dell’ingerenza della lobby cattolica e di un atteggiamento lassista dei rappresentanti politici infarcito di un edulcorato quanto finto perbenismo, lo stato di diritto per la comunità LGBT è monco. Siamo ancora intesi come un surrogato di cittadino e costretti a rivendicare il diritto all’uguaglianza ancor prima di affermare la nostra diversità.

Yes Sir! / Can I?
Il diritto acquisito rimane per la comunità LGBT un’aspirazione, una rivendicazione.
Banalmente, una richiesta.
Posso sposarmi? posso adottare? posso sperare che il mio compagno partecipi alla mia vita?
E peggio ancora.
Posso lavorare? Posso uscire senza temere di essere picchiato? Posso aspirare ad una vita “normale”
.
È ovvio che stiamo parlando di rivendicazioni anacronistiche, talmente anacronistiche che in un anacronistico Paese sono ancora materia di discussione parlamentare, prima ancora che civile.
Paradossalmente la società civile ha acquisito da tempo la differenza di genere come fatto possibile di una possibile espressione della vita. Tradotto: come normalità.
Sul piano politico la discussione, quando c’è, esula da qualsiasi riferimento al reale stato delle cose assumendo i toni di un conflitto manicheo tra presunte minoranze troppo pretenziose e società civile, o meglio “la famiglia” sancita dal sacro vincolo del matrimonio, definita come società civile.


E quindi, di nuovo..
Yes Sir! / Can I? …

***
Siete pronti per la prima festa Arcigay Palermo del nuovo decennio?

Domenica 31 gennaio 2010, al Blow Up ci sarà una serata d’eccezione: vi vogliamo alti e bassi, belli e brutti, colorati e neri, gay ed etero, glitterati, paillettati, piumosi, ma soprattutto…DANZANTI! Durante la serata verranno distribuiti gadget e molto altro.

***ON STAGE***
Ore 21.30: Manfredi Tumminello e Giulia Cristofalo (pop cover band)
Ore 23.00: dj-set con DJ MOD

Ingresso 5 Euro – Riduzione tesserati Arcigay

Scopo dell’evento è anzitutto quello di fare dell’Arcigay Palermo un’Associazione di tutti e per tutti.
Sarà possibile tesserarsi anche nel corso della serata.

VI ASPETTIAMO!!

https://arcigaypalermo.wordpress.com/2010/01/19/gaia-gay-as-i-am/


  •