Gli omosessuali pesaresi vogliono una sede in città

  

«DIVERSO da chi?», recitava il titolo di un film di un anno fa che racconta la storia di una coppia di omosessuali. E questo è stato il tema conduttore del congresso provinciale dell’Arcigay di Pesaro-Urbino che si è svolto sabato 9 gennaio 2010 in Municipio a Pesaro, che si è riunito per eleggere i delegati da inviare a Perugia a metà febbraio in occasione del congresso nazionale.

Congresso che ha visto la partecipazione dell’onorevole Franco Grillini, da sempre impegnato politicamente per la difesa dei diritti degli omosessuali nonché presidente onorario Arcigay. In apertura dei lavori i membri del comitato di Pesaro e Urbino «Agorà» presenti hanno scelto come presidente il giovane Valerio Mezzolani che ha fatto il punto sulla situazione nella nostra provincia e riportato alla luce l’episodio accaduto più o meno un mese fa al Liceo Raffaello di Urbino, quando il preside vietò un’assemblea studentesca sull’omofobia perché aveva una tematica «troppo delicata per dei minorenni».

Mezzolani ha subito denunciato una «grave mancanza, quella di una sede, che a Pesaro non c’è. Abbiamo firmato un contratto con il Comune ha riferito rivolgendosi in particolare al vicesindaco Giuseppina Catalano per una stanza all’interno del Ferrotel, ma è ancora inagibile. Un problema che ci hanno garantito di risolvere al più presto».

Tanti gli interventi da parte di rappresentanti delle istituzioni e non solo, dall’assessore regionale all’Ambiente e Servizi sociali Marco Amagliani, che ha posto l’attenzione sulla tendenza dell’attuale governo di «criminalizzare chi è diverso da noi», a Marco Marchetti, segretario provinciale del Pd, che ha ribadito il fatto che «le porte del Partito democratico sono aperte alle esigenze dell’Arcigay e che la battaglia culturale deve partire dai giovani».

UN APPELLO a rispettare i diritti delle persone quello lanciato dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) affinché anche il mondo sportivo, partendo proprio da Pesaro, non abbia pregiudizi e tabù. A concludere gli interventi è stato proprio Franco Grillini che ha posto l’accento sulla situazione di tanti altri Paesi europei, uno su tutti il Portogallo, che recentemente ha detto sì ai matrimoni tar i gay. «Anche da noi ha commentato sottolineando tutto il percorso la legge contro l’omofobia era arrivata a un buon punto di discussione nel corso del precedente governo. Purtroppo il momento in cui doveva essere approvata è coinciso con le dimissioni di Prodi e tutto si è arenato». In serata poi il congresso ha scelto i delegati da inviare a Perugia.

Claudia Del Magna


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