Grosseto, il ribrezzo del porporato

  

Il Comitato Provinciale Arcigay “Leonardo da Vinci” di Grosseto esprime il suo profondo sdegno nei confronti delle dichiarazioni rilasciate in data 25 Gennaio 2010 dal Vescovo Emerito di Grosseto Mons. Giacomo Babini al sito Pontifex.

Riportiamo di seguito il passaggio dell’intervista che fa riferimento alla comunità LGBT:
“Come Vescovo che non cede alle lusinghe della modernità, dico che la pratica conclamata della omosessualità é un peccato gravissimo, costituisce uno scandalo e bisogna negare la comunione a tutti coloro che la professino, senza alcuna remora, proprio in quanto pastori di anime. Io non darei mai la comunione ad uno come Vendola, dice parlando col sito Pontifex. A proposito della “pratica omosessuale”: Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I Vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza“. E poi: “Chi ha la tendenza ha diritto alla misericordia e non ad essere discriminato, ma colui il quale addirittura ne fa vanto, si mette fuori della comunione della Chiesa e non merita questo sacramento. Fanno in tempo a pentirsi da questo orribile difetto. Lo ribadisco: all’omosessuale praticante e conclamato non va amministrata mai la comunione, quando si presenta davanti, il ministro abbia il coraggio di tirare avanti. Ad uno come Vendola io non la amministrarei mai“.

“Siamo davvero dispiaciuti – dicono Alessandro Iberi, presidente Arcigay Grosseto e Davide Buzzetti, Presidente Agedo Toscana – che simili esternazioni provengano dal Vescovo Emerito di una città come Grosseto, che si è sempre contraddistinta per la sua civiltà ed ha spesso manifestato vicinanza ed interesse nei confronti delle tematiche del mondo LGBT, grazie anche all’opera di sensibilizzazione compiuta da Arcigay Grosseto e da Agedo Toscana in questi anni.

Consapevoli che le posizioni di Mons. Babini sono purtroppo molto simili a quelle di buona parte della gerarchia cattolica, siamo tuttavia convinti che esse non siano l’espressione della vera Chiesa, bensì di una Chiesa malata di odio, accecata dal tarlo dell’omo-transfobia ed arroccata nella strenua lotta contro l’autodeterminazione dell’individuo.

La Chiesa dovrebbe basare il proprio operato sull’Amore, l’accoglienza, il rispetto e l’inclusione: trattando gli individui LGBT da peccatori che devono essere allontanati, essa nega la sua stessa essenza, la sua vocazione e la sua identità.
Ma le parole di Mons. Babini vanno molto oltre gli aspetti meramente religiosi e spirituali: assieme a discorsi intrisi di termini medioevali e da inquisizione quali “pratica omosessuale”, “vizio contro natura”, “orribile difetto” viene addirittura fatto riferimento al termine “omosessualità conclamata", chiara indicazione che per la Chiesa i termini “gay”, “lesbica”, “bisex” e “transgender” sono ancora indissolubilmente legati al concetto di malattia.

Ma l’unica vera malattia che deve essere assolutamente guarita è proprio quella che affligge la Chiesa stessa: l’omofobia.
Riteniamo inoltre fuori luogo i riferimenti relativi alla realtà politica italiana (la vicenda di Nichi Vendola in primis): essi non sono altro che dei tentativi mal celati di utilizzare la dottrina della Chiesa per compiere l’ennesima ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche nella vita politica del nostro Paese.”

“Ci auspichiamo – concludono – che Mons. Babini ed altri “illuminati” esponenti della Chiesa Cattolica possano al più presto rendersi conto che con le loro esternazioni intrise di disprezzo non contribuiscono a diffondere parole di Amore, pace e speranza, bensì alimentano la sofferenza di tante persone che, a causa del proprio orientamento sessuale, sono quotidianamente oggetto di pesanti discriminazioni se non addirittura di violenze, come purtroppo ci dimostrano i fatti di cronaca degli ultimi mesi.”


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