Le famiglie di Venezia

  

"Solo l’applicazione di un decreto del presidente della Repubblica che esiste da oltre 20 anni."

Così l’assessore comunale di Venezia alle Politiche della residenza Mara Rumiz ha ribadito il 20 gennaio 2010 i nuovi criteri che stabiliscono l’assegnazione delle case popolari. Criteri per i quali possono accedere agli alloggi anche le coppie di fatto, anche gay.

"Come aveva fatto nei giorni scorsi, approvando il regolamento per lo stanziamento di contributi per le famiglie in difficolta’ – dice la Rumiz – il consiglio comunale ha semplicemente applicato al termine famiglia la definizione di cui al decreto del presidente della Repubblica numero 223 del 30 maggio 1989, decreto da vent’anni applicato in tutti gli Uffici di anagrafe d’Italia.

Il decreto all’articolo 4 afferma: agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinita’, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia anagrafica puo’ essere costituita da una sola persona".

La notizia del via libera alle case per le coppie di fatto, anche omosessuali, viene salutata però come una vera e propria rivoluzione. La proposta, approvata dal consiglio comunale veneziano, arriva da un paio di emendamenti presentati da un consigliere di Rifondazione Comunista, Sebastiano Bonzio. Per le coppie di fatto, secondo quanto deciso, basta che sia esibito un certificato di coabitazione gia’ in atto.

Il Comune assegna loro due punti, quanti ne ricevono le coppie sposate secondo la normativa regionale. Il secondo emendamento di Rifondazione riguarda invece la possibilita’ di avere un punto in graduatoria a chi denuncia un contratto di locazione in nero.
Sono sette i punti invece assegnati a chi e’ seguito dai servizi sociali. Il consiglio comunale ha quindi approvato l’assegnazione di 4 punti aggiuntivi agli extracomunitari con regolare permesso che si ricongiungono alla famiglia o agli emigrati che tornano in patria. A febbraio il nuovo bando di concorso.

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Comunicato Stampa Gruppo Rifondazione Comunista al Comune di Venezia

Casa, a Venezia evidentemente l’aria comincia a spirare nel verso giusto: riconoscimento delle coppie di fatto e lotta agli agli affitti in nero nel prossimo bando per le case pubbliche!

Il Consiglio comunale del 18 gennaio 2010 ha approvato le modifiche alla delibera in applicazione della Legge regionale 18 del 10\04\2006, numerose proposte del Capogruppo di Rifondazione Comunista Sebastiano Bonzio. La L.R. 18, modificando la Legge regionale n 10 del 02\04\1996 “Disciplina per l’assegnazione o la fissazione dei canoni degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica”, assegna ai Comuni del Veneto la facoltà di assegnare un punteggio variabile da 1 a 8 (prima erano 4) come riconoscimento di particolari situazioni presenti nel territorio.

Tra le molte migliorie apportate ne segnalo due particolarmente significative, una di grande rilevanza sul piano della giustizia civile, una socialmente importantissima:

1. l’equiparazione alle famiglie unite da vincolo di matrimonio delle cosiddette coppie di fatto, ovvero quelle famiglie che coabitano ai sensi del D.P.R. 223 del 1989. Come alle “famiglie vere” verranno attribuiti 2 punti in graduatoria a quelle famiglie che esibiscano la certificazione rilasciata dall’ Anagrafe comunale che attesti che l’avvio della loro coabitazione, decisa per rinsaldare i vincoli affettivi esistenti, risale a non più di un anno dalla data di emanazione del Bando per l’assegnazione di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica. L’amore non è contrattualizzabile!

2. in considerazione del fatto che una vera e propria droga per il mercato delle locazioni è rappresentata dalla piaga degli “affitti in nero” si è decisa l’assegnazione di 1 punto a quel inquilino che, con la sua denuncia all’autorità giudiziaria competente, faccia emergere l’esistenza del proprio contratto di locazione non dichiarato. Ovvio non si aspira a dar vita ad una società di delatori ma è nostra ferma intenzione stimolare nei proprietari, armando la mano dell’inquilino con questa nuova possibilità, comportamenti virtuosi, rispettosi dei diritti degli inquilini e della fiscalità generale. L’ambizione di questa proposta è di non veder mai assegnato questo punticino (che spesso è determinante ai fini dell’assegnazione di un alloggio) essendosi ingenerato un circuito virtuoso che fa propendere il proprietario per una situazione non rischiosa e quindi per non affittare in nero il proprio alloggio.

Non è qui superfluo ricordare che, se solo venissero applicate le fattispecie contrattuali previste dalla (discutibile) Legge 431 del 1998, i proprietari potrebbero godere di significative agevolazioni fiscali e gli inquilini potrebbero pagare, anche nella Città Storica, affitti anche tre o quattro volte più bassi.

Maurizio Vezzà Segreteria Gruppo Rifondazione Comunista al Comune di Venezia


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