Tutto su Pegaso

  

Arcigay

REPORT

del notiziario trimestrale PEGASO realizzato dalla tirocinante universitaria della sede nazionale Anna Maria De Marzo








Ogni edizione viene prodotta in 20.000 copie e distribuita gratuitamente grazie alla collaborazione della rete locale dell’associazione che provvede a consegnare il magazine nelle sedi e nei club soci.


Il magazine nasce nell’estate del 2005 come strumento di comunicazione internafinalizzato a "migliorare il coinvolgimento, aumentare la chiarezza e la trasparenza, promuovere il valore del tesseramento dell’Associazione". L’idea è quella di fare di Pegaso uno strumento capace di dare concretezza all’organizzazione (per mezzo della sua veste cartacea) ma che sia anche vicino ai suoi soci: non "mezzo del vertice" ma strumento "dal basso" che comunichi la  complessità e la ricchezza territoriale del gruppo.

La storia  di Pegaso procede di pari passo con quella dell’associazione che vede nel congresso del 2007 un momento di analisi e riflessione sul gruppo e sui suoi obiettivi. Da questo congresso nasce una nuova Arcigay che "rivendica il ruolo di rete sindacale e politica"(ib.). Alla riflessione sulla struttura dell’associazione segue la rielaborazione grafica/contenutistica del giornale: Pegaso si ripensa alla lucedella nuova Arcigay.

Grafica

Apartire dall’edizione n° 12 Pegaso si propone in una nuova veste grafica siainterna che esterna. Il magazine si arricchisce di nuove forme, colori edimmagini espressione della ricchezza e varietà del popolo LGBT che in Arcigaysi riunisce e in Pegaso si racconta.

Grafica esterna

Immediatamente visibile è la variazione di formato: la versione verticale(14×21 cm) viene sostituita in favore di quella orizzontale (21×14 cm). Da qui ne discende il re-styling grafico della copertina: l’intestazione, sempre collocata nella fascia superiore, perde la sua posizione centrale per essere spostata sulla destra affiancata, come nella prima versione, dal numero dell’edizione; nelle fascia inferiore compaiono, sulla sinistra, l’indicazione degli articoli più importanti contenuti nel magazine e, sulla destra, il logo dell’Arcigay completamente assente nelle uscite precedenti. Importante è, inoltre, la scelta di sostituite i fumetti (utilizzati fino all’edizione n°11) con immagini fotografiche scelta che, spiega Matteo Ricci, "coincideva – con un’uscita di anticipo – conla volontà di fare di Pegaso uno strumento più reale, più vicino ai vissuti delle persone LGBT. In questo senso l’immagine fotografica è realistica, non simbolica come i disegni a fumetti [..]". L’idea è, quindi, quella di creare un magazine che si accosti, sin dalla grafica, al lettore che abbia "un appeal che invogli a prendere in mano Pegaso e a iniziare a leggerlo" (ib.).

Importante è, infine, l’utilizzo della quarta di copertina come spazio dedicato alle campagne di comunicazione Arcigay. La scelta, invariata rispetto alle precedenti edizioni, rispecchia la volontà dell’associazione di dare massima importanza alle iniziative interne: "abbiamo novantasei pagine all’anno, non possiamo permetterci di non sfruttarle tutte al massimo. D’altronde,Pegaso rappresenta uno dei maggiori investimenti associativi sulla comunicazione esterna: è nostro dovere investire fino in fondo" (ib.).

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