SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE

  

Ordine del Giorno
XIII Congresso nazionale Arcigay
12-14 febbraio 2010

Sussidiarietà Orizzontale

Premessa
Da alcuni anni vi sono socie e soci che in ARCIGAY si stanno interrogando su quali azioni si debbano porre in essere in difesa e promozione della salute (benessere Bio-psico-sociale) delle persone LGBT.
La nostra storia, partita nel lontano 1985, se da un lato è gratificante, ricca di cultura, innovazione.
sperimentazione, dall’altro ci obbliga a riflettere sui limiti attuali della nostra azione: limiti strutturali e di sistema.
In questi 25 anni il mondo, la società, la cultura, l’economia sono cambiati moltissimo.
Questi cambiamenti e le conseguenze da essi determinate, investono l’associazione nel suo complesso e trasversalmente a ogni suo settore, ma nello specifico del settore salute/Benessere, le trasformazioni socioeconomiche, le nuove istituzioni sovranazionali (Unione Europea) le riforme istituzionali del nostro paese, danno ai cambiamenti avvenuti un carattere epocale, del quale occorre prendere atto allo scopo di meglio definire l’organizzazione del settore e le politiche più idonee nell’interesse della Salute/Benessere delle persone LGBT.

La Nostra Credibilità è un Patrimonio.
Non partiamo da zero è utile esplicitarlo. Per tutto il lavoro svolto in questi 25 anni, il nome “ Arcigay” è quasi ovunque sinonimo di serietà e competenza, riconosciuto e apprezzato dalle istituzioni Nazionali, Regionali, Provinciali.
Dalle autorità Sanitarie, dalle Università, dalle altre Associazioni no Profit di volontariato sociale, dagli enti Culturali, Aristici, Ricreativi, dalla Cittadinanza, dai Giovani ec ec ec.
Da questo patrimonio occorre rilanciare per i prossimi 25 anni.

La trasformazione socio economica avvenuta in questi 25 anni è imponente e rende di fatto obsoleta l’analisi che determino la nostra organizzazione e le nostre azioni soprattutto nell’ambito delle politiche sociali in favore delle persone LGBT.
Per brevità, indicherò alcuni passaggi salienti di nostro interesse.


Mondializzazione dell’Economia Capitalista / Globalizzazione:
questo processo, iniziato dopo la caduta del muro di Berlino, ha prodotto una finanziarizzazione dell’economia obbligando gli stati nazione a politiche di bilancio molto restrittive oltre che alla ridefinizione delle istituzioni sovranazionali. Si è inoltre avviato un processo di assestamento degli interessi Geo Politici/ Economici.
Di fatto è andato in crisi il modello dello stato sociale il quale ci aveva accompagnato nel secolo scorso e aveva accompagnato la nostra analisi nell’organizzazione e progettazione delle politiche in favore delle persone LGBT.

Crisi dello Stato sociale.
Le politiche di Bilancio degli Stati Nazione, indipendentemente dal governo in carica, sono determinate dai processi di mondializzazione e da istituzione sovranazionali.
Gli Stati in assenza di risorse si concentrano nelle politiche di Difesa, Estera, Finanziaria a scapito degli investimenti nell’ambito sociale, L’intervento in quest’ambito viene demandato alle comunità e istituzioni locali, le quali, sempre più in modo autonomo, interverranno e progetteranno in base alle risorse del territorio.

UE e Istituzioni Sovranazionali.
Questa Fase del ciclo dell’Economia mondiale, iniziato nei primi anni 90, ha visto i paesi Europei.
Riorganizzarsi all’interno dell’UE. Di questo processo andrebbero analizzati molti elementi e sarebbe interessante e utile farlo, non è questa la sede, è indispensabile però soffermarsi su alcuni passaggi, per noi Fondamentali.
Il vecchio continente, forte della sua storia e della sua tradizione millenaria, ha nei suoi trattati, norme e regolamenti cercato di dare risposte innovative alla crisi dello stato sociale.
In sintesi l’Ue ha attinto e rielaborato dalla dottrina sociale della Chiesa il concetto della Sussidiarietà ridefinendola in termini di Sussidiarietà verticale (rapporti tra le istituzioni in termini decrescenti) Sussidiarietà orizzontale (rapporti tra istituzioni cittadini e le loro formazioni sociali.)
L’Europa ci indica chiaramente quale sarà il futuro e le strade da percorrere lo indica allo stato Italiano, lo indica ai suoi cittadini e alle loro formazioni sociali.
I Mutamenti economici, brevemente sopra accennati, hanno provocato ampi fenomeni di migrazione e unificazione determinando la formazione di comunità multi etniche e di una società sempre più multiculturale, è quasi superfluo sottolineare quali sfide questi mutamenti comportano, in particolar modo rispetto all’integrazione dei migranti LGBT e al loro rapporto con la”comunità” LGBT. Un esempio su tutti il lavoro sulla prevenzione delle MTS.

Il tema della laicità dello stato e delle sue istituzioni ha una prevalente valenza politica, con forte ricaduta nell’ambito degli interventi sociali soprattutto con riferimento alla comunità LGBT.
La rottura del principio Costituzionale in merito alla scuola pubblica, e il proliferare della formazione primaria, secondaria e ormai anche universitaria (il nuovo corso per Educatori dei processi Sociali è affidato in buona parte all’università Pontificia) in ambito d’istituzioni confessionali, ci pone in prospettiva a dover riflettere su quale formazione avranno i nostri futuri interlocutori nell’ambito delle politiche sociali, ci obbliga a riflettere se occupare o meno un ruolo Pedagogico (non solo do formazione professionale) sino ad ora mai ipotizzato.
La minore disponibilità delle istituzioni a garantire, governare e supportare un equilibrato (laico) sviluppo dei processi sociali ci pone innanzi alla scelta di determinarci quali agenti attivi in suddetti processi.

Legge 328/00 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali.
La legge 328/00, in vigore da alcuni anni sta entrando lentamente a regime, è per noi una legge importante la quale ci offre indicazioni e indirizzi fondamentali.
Questa legge è la risposta che l’Italia ha dato alle indicazioni dell’UE in termini di ridefinizione dello stato sociale.
La legge 328/00 fa propri i principi UE espressi nei trattati Europei anche nell’ambito della Sussidiarietà orizzontale quale futuro ambito d’intervento e sviluppo dello Stato sociale.
Delineando il futuro in cui anche noi dovremmo agire, la legge, proprio a supporto dei servizi social, i indica chiaramente quale qualità dovrà essere espressa dalle formazioni sociali che vorranno promuovere la loro azione nell’ambito del principio di sussidiarietà.
Va sottolineato che il quadro normativo e le sue interpretazioni non sono ancora un patrimonio condiviso, ma al di là di alcuni mutamenti e variazioni che probabilmente avverranno nell’applicazione concreta di questa legge quadro, è ipotizzabile una disomogeneità vista, l’autonomia applicativa riservata alle regioni.
è nei principi enunciati in questa legge che dovremmo agire.
Dobbiamo prendere delle decisioni fare delle scelte-.
Seppur in modo non completo ed esaustivo si è provato a tracciare il quadro della situazione.
E le prospettive future.
Siamo convinti che le sfide a cui saremo chiamati a dare risposte di qui a pochi anni (se non le daremo noi non vi sarà più il sistema pubblico così come lo abbiamo conosciuto a cui rivolgersi.)
Richiedano un impegno e un’organizzazione Professionale ad alta Professionalità.
La struttura di volontariato che agisce per volontà individuale e priorità percepite nell’ambito della Salute e del Benessere ha fatto il suo tempo e mostra ogni giorno la sua inadeguatezza rispetto ai bisogni delle persone LGBT.
Basti ragionare sul picco di infezioni da HIV, sifilide epatite c sul nostro territorio cui nessun pare essere in grado di dare risposte.

Le Normative Europee, le nuove leggi nazionali ci possono aprire nuove prospettive a Medio Termine, riteniamo che il settore Salute/Benessere (nella sua accezione più ampia) possa e debba adeguarsi e ridefinirsi in base alla nuova situazione, quale centro di servizi ad alta qualità rivolto alle persone LGBT non esclusivamente a base volontaria, non necessariamente senza nessun onere a carico dell’assistito.un centro che opera nel principio di sussidiarietà con le istituzioni pubbliche e da esse ottiene il riconoscimento alla propria opera.

Visto quanto premesso il XIII congresso Nazionale di Arcigay Impegna, il Presidente, il Segretario, il Consiglio Nazionale da esso elette A:

1) Definizione della linea guida e dei livelli minimi di prestazione richiesti al settore Salute/Benessere nella nostra associazione a ogni suo livello.

2) Supportare i comitati territoriali nel confrontarsi con gli organi regionali sui livelli di qualità e certificazione che le Regioni richiedo ai soggetti del terzo settore e alle formazioni sociali nell’ambito dell’erogazione dei servizi.

3) Avviare, in sinergia con i comitati territoriali competenti, tutte le azioni correttive necessarie che verranno richieste dagli organi competenti, avendo presente che le normative varieranno da Regione a Regione.

4) Investire nella Formazione del Personale volontario eventualmente finanziando i progetti presentati dai comitati provinciali in prospettiva rilanciare una maggiore professionalità nell’azione del personale volontario. A tale scopo potrebbe essere utile lanciare una campagna pubblica, anche e soprattutto tra gli studenti universitari e dei licei psicopedagogici e accreditare le nostre strutture per i tirocini universitari non tanto e non solo nell’ambito della psicologia (che determina già in maniera problematica il mondo LGBT), ma quanto nell’ambito delle scienze dell’educazione di sociologia nell’ambito dei percorsi degli infermieri professionali ec ec per i volontari già attivi occorrerebbe avviare una formazione a DOC basata innanzi tutto sulle linee guida e i livelli minimi di prestazione che verranno indicati (vedi punto 1.)

5) Promuovere, entro la fine del triennio del mandato associativo, una cooperativa sociale onlus, in grado di leggere e dare risposte, attraverso principi della sussidiarietà orizzontale ai bisogni sociali, di Salute/Benessere del variegato mondo LGBT.

Proposto da Stefano Pieralli (Bologna)

ODG approvato dal XIII Congresso nazionale Arcigay


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