L’omofobia vive di silenzio e omertà

  

Come contrastare l’omofobia, se non informando? E’ ciò che fa Arcigay di Pavia, con manifestazioni, cicli di conferenze e incontri.

Mentre la città risponde positivamente a tali iniziative, alcuni cittadini si mettono di traverso, convinti che sulle discriminazioni si debba tacere. Se ne sono resi conto alcuni attivisti di Arcigay e dell’Unione degli Universitari – UDU, nei loro giri per chiedere ai commercianti di esporre le locandine riguardanti le conferenze “Stop all’Omofobia” e la proiezione del documentario sui genitori di ragazzi omosessuali dal titolo "Due volte genitori", quest’ultima patrocinata dal Comune di Pavia.

Due librerie storiche di Pavia, che hanno sempre ospitato locandine di varie iniziative culturali – Voltapagina di c.so Mazzini 3 e la Libreria Universiaria di C.so Carlo Alberto 58 – hanno rifiutato l’affissione delle locandine. I responsabili delle librerie, una volta appreso che il tema delle locandine era legato all’omosessualità, non hanno acconsentito all’affissione nei loro negozi.

Locandine sul cinema sì, sul documentario sulla vita dei genitori omosessuali no? Contro il razzismo sì, contro l’omofobia no?

Rattrista che luoghi di cultura come le libreria chiudano le loro porte di fronte ad iniziative legate alla tutela delle diversità e all’uguaglianza.

Arcigay Pavia chiede di protestare civilmente contro tutti coloro che non tollerano, rifiutano e mostrano fastidio nei confronti delle iniziative culturali legate al rispetto dell’orientamento sessuale.

L’omofobia vive di silenzio e d’omertà, si nutre di piccole e grandi complicità, come il "non voglio saperne", "non voglio parlarne": per questo noi non stiamo zitti, e come Arcigay parliamo a gran voce di diritti, e segnaliamo gli episodi di intolleranza.

Ufficio Stampa Arcigay Pavia


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