«Dico no ai profilattici nelle scuole»

  

«Sono preside e sacerdote – dice don Vittorio Serafini dirigente dell’istituto Canoni Mattei, dove sono ancora presenti una sezione di scuola superiore e le tre medie inferiori – e sebbene in questa duplice veste non ho dubbi sulla mia posizione verso la distribuzione dei profilattici agli studenti». Don Serafini come religioso non può che rifarsi alla dottrina sociale della Chiesa che non ritiene opportuno l’uso del profilattico nei rapporti eterosessuali poiché è in contraddizione con il principio della vita e a questo proposito chiarisce il significato della recente dichiarazione di papa Benedetto XVI sull’uso del preservativo. «Le sue parole sono state male interpretate – dichiara – perché il Santo Padre si riferiva esclusivamente agli omosessuali ed alla drammatica situazione in Africa dove l’Aids è particolarmente diffusa. “A mali estremi, estremi rimedi”, questo ha voluto dire il papa consentendo l’uso del profilattico, senza comunque venir meno alla salvaguardia della vita e della procreazione che non sarebbe mai possibile fra due uomini». Come preside e quindi come educatore Don Serafini è altrettanto contrario alla possibilità che nelle scuole vengano installati i distributori di profilattici, come suggerisce il documento votato pochi giorni fa dal consiglio provinciale. «Lo trovo inadeguato e diseducativo – ha proseguito il preside-sacerdote -. Da una parte ci chiedono di restringere i voti e dall’altra concediamo tutto. I giovani di oggi, non tutti fortunatamente, non sanno più assumersi le loro responsabilità ed i loro atteggiamenti in classe sono spesso caratterizzati da un diffuso disimpegno, fenomeni di bullismo e negazione di drammi storici quali l’olocausto. Il mio è quindi un “no” deciso, motivato e consapevole». Proprio sul problema dell’educazione giovanile la Chiesa ha deciso di dedicare nei prossimi dieci anni, un attento programma di recupero, proponendo iniziative e manifestazioni adeguate e contando sulla presenza nella varie parrocchie di realtà che già molto attive si stanno rivolgendo alla difficile età dell’adolescenza. Ugo Taddeo, capogruppo del Pdl in Provincia, respinge le critiche che Arcigay ha rivolto al suo partito, giudicando ipocrita e per niente laica l’astensione sui profilattici. «Non ci siamo proprio – ribatte Taddeo, che è stato l’unico a intervenire per il Pdl nel dibattito del consiglio provinciale -, io ho proposto di portare la discussione in commissione per un approfondimento, che sarebbe stato assolutamente necessario. Perchè di fronte a una questione seria come la prevenzione, e io che sono medico so di cosa stiamo parlando, non possiamo farci ridere dietro istituendo una sorta di assessorato al preservativo, che va alla ricerca del prezzo più basso per i profilattici da distribuire nelle scuole superiori e nelle università». «Tanto più – afferma Taddeo – che in consiglio si è votata una cosa e il giorno dopo impariamo dal provveditore rche a decidere debbono essere i consigli di istituto delle singole scuole. E’ la dimostrazione che non è così che si affrontano i temi della salute e dell’educazione sessuale. Ad Arcigay dico che le loro parole sono del tutto fuori luogo, io e il Pdl non siamo ipocriti, siamo invece disposti a votare a favore, ma davanti a proposte serie e concrete». (mar.go)


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