«Trieste, un modello per la sanità»

  

Diritti negati e diritti conquistati. Anche se spesso il piatto della bilancia dei diritti pende dalla parte sbagliata. All’incontro di ieri con il senatore del Pd Ignazio Marino, in città per sostenere la candidatura di Roberto Cosolini e di Maria Grazia Cogliati Dezza, sul palco sono stati chiamati a parlare di diritti i cittadini. Dal diritto alla salute mentale con gli interventi delle associazioni dei familiari, alle battaglie contro l’omofobia dei rappresentanti di ArciGay e Lesbica. Si è discusso della libertà di scegliere il proprio testamento biologico, delle unioni civili, di laicità dello Stato. Ma soprattutto del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari dove dall’inizio dell’anno si contano già tre suicidi, l’ultimo due giorni fa. Così se per l’ex direttore dell’Azienda sanitaria Franco Rotelli «non sono suicidi ma omicidi e bisogna commissariare gli Opg», il senatore Marino, che è anche presidente della Commissione nazionale d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale, ha scelto di proiettare il documentario girato nell’inferno dei sei istituti sparsi dal nord al sud d’Italia. Sei minuti che sono stati sufficienti per capire come ancora oggi si deve parlare di diritti violati. «Ci sono immagini ancora più terribili di quanto abbiamo visto – ha sottolineato Marino. E sono riuscito a fare questa inchiesta negli ospedali psichiatrici giudiziari italiani non solo grazie ai miei poteri ma anche perché devo molto a questa città che mi ha insegnato a vedere, a capire che esistono luoghi così drammatici». Trieste si conferma ancora come il centro, il punto di riferimento nazionale per il superamento delle istituzioni totali, ha spiegato Maria Grazia Cogliati Dezza candidata al consiglio comunale, direttore del secondo distretto e psichiatra con alle spalle quarant’anni di esperienza nella salute mentale: «Trieste è all’avanguardia per i servizi territoriali e di salute mentale, anche se c’è stato un grosso attacco da parte della Regione nei confronti della sanità triestina. Ignazio Marino con la sua inchiesta ha saputo far conoscere a tutti la violenza e la mancanza di dignità di chi è rinchiuso in quei luoghi. Ha denunciato le male pratiche sanitarie e ha dimostrato che superarle si può». Per questo è importante ascoltare e condividere idee e progetti, ha indicato il senatore Marino, «ma ci deve essere coerenza e unione quando si parla di diritti civili e delle persone, quando si vuole costruire un’Italia diversa». Ivana Gherbaz


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