Inaugurata la sede di Arcigay Catania

  

Una cerimonia sobria ma densa di commozione e molto partecipata, l’inaugurazione della nuova sede del comitato provinciale Arcigay di Catania, al civico 148 della centralissima via Etnea. Il taglio del nastro è avvenuto ieri sera alla presenza del presidente nazionale Paolo Patanè e di esponenti politici dei vari schieramenti.

Proprio Patanè, nel ricordare il grande spessore culturale della sua città, ha voluto esortare i giovani ad essere propositivi: “Spesso – ha sottolineato il massimo rappresentante del movimento omosessuale in Italia – i vostri tempi sono più veloci di quelli della politica; sintomatico del fatto che la politica va rinnovata giorno dopo giorno, con l’augurio che da questa fucina possa nascere molto di buono”.

Dello stesso avviso Sandro Mangano, presidente provinciale di Arcigay, che ha anticipato le prossime iniziative in cantiere: dai seminari di prevenzione sulle malattie sessualmente trasmissibili patrocinati dalla Lila (la Lega italiana per la lotta contro l’Aids), allo studio della normativa in materia di pari opportunità; dai corsi d’inglese al patrocinio legale gratuito per tutti i casi di abuso o discriminazione.

“Speriamo che questo sia l’inizio di un percorso fruttuoso per tutti – ha proseguito Mangano – che ci insegni ad essere responsabili e padroni del nostro destino; un destino che non può vederci puntualmente all’angolo quando i nostri diritti vengono calpestati”. Alla notizia degli scontri che si sono registrati in piazza Duomo tra le famiglie sfollate dal palazzo di Cemento di Librino – che protestavano davanti al municipio per ottenere un alloggio dignitoso – e le forze dell’ordine, il presidente provinciale di Arcigay ha subito voluto incontrare le persone coinvolte nella violenta protesta per sincerarsi delle proprie condizioni e per portare la solidarietà del suo comitato provinciale.

Solidarietà ribadita anche oggi alla stampa: “Non si può festeggiare – ha detto Mangano – quando ci sono famiglie, bambini e bisognosi che lottano per un diritto essenziale che è quello alla casa; soprattutto quando la politica preferisce anteporre la forza al dialogo, gli sgomberi coatti alla diplomazia”.

“Staremo al loro fianco – ha concluso il presidente – perché, al di là dell’omosessualità, qualsiasi prevaricazione violenta non può lasciare in silenzio la nostra comunità. Staremo in prima linea, se necessario, a prendere le manganellate insieme a questi nostri amici di librino”.


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