Livorno. Il Pd: “omosessuali lontani dai valori dall’etica naturale”

  

«Non sarà certo il sindaco a dettare legge alla chiesa»
Latorraca irritato per l’intervento del primo cittadino all’Arcigay
LA CRITICA Alessandro Latorraca consigliere comunale del Pd prende le distanze dalle parole del sindaco
LIVORNO «MI DISSOCIO dalle parole che il sindaco ha pronunciato all’incontro con l’Arcigay. La Chiesa ha il diritto di insegnarci come allevare i figli ed ha il diritto di prendere posizioni. Non sarà certo il sindaco a dire come si deve comportare». Irritato è dir poco per descrivere lo stato d’animo di Alessandro Latorraca consigliere comunale del Partito Democratico dopo aver letto su queste colonne l’esito dell’incontro organizzato al teatro delle commedie da Arianna Terreni dell’Unione Comunale del Pd, dall’Arcigay e dalle Comunità Straniere che ha visto anche la partecipazione di Vladimir Luxuria. Il sindaco, in quell’occasione, aveva criticato il «conformismo con il quale la Chiesa vuole insegnare come allevare i figli e come andare con gli altri». «Nel Partito Democratico c’è ancora molto da discutere sui temi dei diritti civili continua Latorraca perchè ci sono posizioni lontane anni luce. La Chiesa è accogliente ed è giusto che parli con tutti. Ma ai princìpi di Gesù non rinuncerà mai». Ed ancora. «La Chiesa ha fatto passi avanti su alcuni argomenti ma nessuno s’intenda di far mettere in discussione i diritti che per noi sono fondamentali». C’è un tasto dolente: l’affidamento o l’adozione di bambini da parte di coppie gay. «Gli omosessuali sono persone degnissime dice Latorraca ma sono lontani dai valori dell’etica naturale». Così la naturalezza con la quale il primo cittadino si è cimentato su certi temi davanti alla platea di LGBT che lo ha applaudito al teatro delle Commedie non è piaciuta ad esponenti del Pd che, su questi temi, non accettano compromessi. E mentre da una parte, Latorraca, molto vicino alla curia livornese, critica le dichiarazioni del sindaco, dall’altra il presidente livornese dell’Arcigay Calogero Cavataio, sulla scia dell’entusiasmo per la riuscita dell’iniziativa di sabato scorso, guarda al futuro. «SPERO CHE IL SINDACO mantenga la parola sul certificato anagrafico delle coppie di fatto dice Cavataio e lo renda operativo prima della pausa estiva». Un passaggio che sta particolarmente a cuore alla locale comunità di LGBT che ora fa anche un’altra richiesta: «Sarebbe importante avere un luogo, una sorta di consultorio, dove i ragazzi gay o le giovani lesbiche possono rivolgersi per avere un aiuto psicologico. Non chiediamo al Comune una reggia, ma una stanza dove esperti e professionisti possono aiutare i giovani e anche le famiglie che hanno bisogno di un aiuto». Da tempo l’Arcigay chiede più spazio ma solo l’Arci ha aperto i propri locali. m. b.


  •