Livorno, l´incontro con il vescovo: “Insieme percorsi di fede”

  

di PIPPO RUSSO e GERARDO ADINOLFI
[…] L´hanno ben capito nella situation room di Palazzo Vecchio, dove un gruppo d´esperti in teoria e tecnica del bercio globale elabora quotidianamente proiezioni su nuovi possibili bersagli e simulazioni di war games. E una volta individuato il nuovo nemico, ecco presentato l´ennesimo dossier Versus, bello fresco sulla scrivania del sindaco. Da lì in poi, fuoco sugli obiettivi: il ministro Bondi (buon´anima), i dirigenti democrat da rottamare, le Ferrovie dello Stato, la Protezione Civile, le festività comandate, i sindacati e via andare. E lasciamo perdere il governatore di Toscana e i sindaci della Piana, amici e/o nemici a seconda del vento. Tutti quanti tirati dentro la guerra di Firenze vs. il Mondo. Sicché, a forza di vivere un tempo bellico, non ne rimane abbastanza per chiedersi quali opere mirabolanti verranno realizzate quando finalmente la Pax Florentia verrà imposta in entrambi gli emisferi. Che poi, mica tutti i nemici possono essere sconfitti. Prendete la neve, per esempio. Il match Florence vs. Miss Snow dello scorso 17 dicembre è stato una Corea. E a quel punto al sindaco non è rimasto che uscire dalla situation room per accampare scuse surreali, del tipo: “Ci aspettavamo 5 centimetri, invece ne sono arrivati 25”. Faceva meglio a riservarsela per Firenze vs. John Holmes.
«ACCOGLIERE non è altro che l´inizio di un dialogo». E´ quanto ha detto il vescovo di Livorno Simone Giusti dopo aver incontrato negli uffici della Curia una delegazione dell´Arcigay livornese. Primo ed unico caso avvenuto in Toscana, l´incontro, definito «sereno e pacato», potrebbe ripetersi già il mese prossimo. «Il vescovo – racconta il segretario dell´Arcigay Livorno Calogero Catavaio – ha espresso il suo pensiero di condanna contro ogni forma di discriminazione testimoniando un´apertura alle tematiche relative all´omosessualità». Apertura resa ancora più importante perché arriva nello stesso giorno in cui l´arcivescovo di Palermo Paolo Romeo ha vietato una veglia di preghiera per le vittime dell´omofobia. «L´incontro tra il vescovo Giusti e l´Arcigay locale, durato circa mezz´ora, è un segnale positivo che conferma che la Chiesa non è tutta uguale – ha commentato Paolo Patanè presidente nazionale dell´Arcigay – ci sono delle chiusure scandalose ma anche delle aperture che lasciano segnali di speranza». Uno di questi è la promessa, fatta da monsignor Giusti di instaurare un dialogo «approfondendo con un dibattito il significato della parola amore e offrendo percorsi di fede per coloro che lo desiderino, nonché di affrontare tematiche a carattere giuridico». Tentativi di contatto con la Curia toscana c´erano già stati in passato ma tutti senza successo. A Grosseto, nell´ottobre del 2007, il vescovo Franco Agostinelli annullò il giorno stesso una visita alla sede dell´Arcigay programmata da tempo.
«Voglio sempre sperare che le cose cambieranno, e quest´apertura ne è un segnale» ha dichiarato Vladimir Luxuria, a Livorno per partecipare, con la deputata Pd e attivista Paola Concia, Paolo Patané e l´avvocato Ezio Menzione, alla conferenza “Liberi di Essere” sui diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.
RESTANO molto gravi le condizioni di Antonio Santarelli, uno dei due carabinieri aggrediti a Sorano, in provincia di Grosseto, il giorno di Pasquetta da quattro giovani fermati per un controllo stradale. Santarelli, colpito alla testa, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell´ospedale Le Scotte. «Per mio marito ci vuole un miracolo, solo un miracolo» ha detto Claudia Santarelli, moglie del carabiniere. «Per lui pregano in tanti» ha proseguito, tra cui Matteo Gorelli, uno dei giovani coinvolti nell´aggressione. «Me lo ha detto il cappellano del carcere di Grosseto», ha raccontato la donna. Potrebbe essere dimesso dall´ospedale la prossima settima Domenico Marino, l´altro carabiniere aggredito.


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