Minacce omofobe in Bocconi Carfagna: “Fatto inaccettabile”

  

di TIZIANA DE GIORGIO
«Un episodio inaccettabile, che dimostra ancora una volta come nessun luogo sia realmente al riparo da fenomeni di intolleranza». Sul caso dello studente gay aggredito alla Bocconi interviene del ministro alle Pari opportunità Mara Carfagna, che alle parole di ferma condanna del brutto caso di omofobia di giovedì, all´interno dell´ateneo di via Sarfatti, aggiunge il suo apprezzamento per la «risolutezza» dimostrata dai vertici dell´università. Il giorno dopo le minacce e le aggressioni verbali subite da Roberto S. – che si è sentito urlare «omosessuale, frocio e ricchione» solo per aver cercato di fermare un altro studente di economia mentre stava strappando un poster sulla Giornata contro l´omofobia – il rettore Guido Tabellini ha infatti inviato a tutti i bocconiani, professori compresi, una lettera per prendere le distanze e stigmatizzare il gesto. Un documento in cui il rettore ha parlato anche della necessità di una riflessione sui «gravi comportamenti di intolleranza» che hanno avuto luogo all´interno dell´ateneo, e in cui vengono ricordati i valori della “comunità bocconiana”: «Libertà di espressione, valorizzazione della diversità, etica e solidarietà».
E se il ministro Carfagna prende posizione sull´accaduto, Paola Concia, deputata del Pd, punta invece il dito sul silenzio ministro dell´Istruzione Gelmini, accusandola di non avere «mai detto una parola su un tema importante come l´omofobia dentro le aule scolastiche e universitarie». Alla richiesta di un suo intervento, aggiunge che «quest´episodio è particolarmente odioso perché «avviene in un luogo che dovrebbe essere sicuro e inclusivo per tutti gli studenti». Per Roberto S., arriva invece la solidarietà delle associazione in difesa dei diritti degli omosessuali. «È davvero triste sentire che un fatto genere sia successo in un università – commenta Paolo Ferigo, di Arcigay – queste sono azioni da trogloditi, che non si addicono a persone di cultura, che studiano». Della stessa opinione anche Luca Maggioni, di Gay Lib: «Se nell´università che deve fornire la migliore classe dirigente del nostro Paese possono accadere situazioni ignobili come queste – ha detto – dobbiamo essere fortemente preoccupati e raddoppiare i nostri sforzi per un cambio culturale sempre più urgente».


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