Pistoia. Un bacio sul Globo per gridare no alla fobia per i gay

  

di ELISA PACINI
PISTOIA. Mentre la commissione giustizia della Camera boccia il testo di legge scritto dalla deputata Pd, Paola Concia, Pistoia fa il suo piccolo passo per dire «no all’omofobia». Non c’erano numeri da capogiro ieri pomeriggio per il «kissing cross» (il bacio in strada senza distinzioni di orientamento sessuale) organizzato da Arcigay-La Giraffa. Ma per una città come Pistoia è stata una tappa importante.
Si tratta della tre giorni di sensibilizzazione per i diritti di omosessuali, lesbiche e transessuali sostenuta da Comune e Provincia. Nel cuore dello struscio pistoiese, hanno distribuito volantini con la mappa dei diritti civili in cui l’Italia appare un paese da terzo mondo, essendo uno dei pochissimi stati europei in cui gli omosessuali non sono tutelati giuridicamente. Nell’opera sono stati aiutati dai rappresentanti degli assessorati delle politiche sociali di Provincia e Comune, Michele Parronchi, Valerio Bonfanti, Simona Turco e Antonio Sessa di Legambiente. «Piccole o grandi che siano – dice Daiana Leporatti, presidente de La Giraffa – tutte le manifestazioni che sono state fatte in Italia in ricorrenza del 17 maggio, giornata contro l’omofobia, hanno il loro senso perchè sono presenti sul territorio. Anche qui ci sono casi di discriminazione fisica, sul lavoro o bullismo omofobico».
La faccia della giornata pistoiese contro l’omofobia (che si chiuderà stasera con un film al circolo Arci di Bonelle) è quella di Federico Esposito, aggredito un mese fa a Napoli. «Se speravamo in maggior partecipazione? – dice il segretario di Arcigay Pistoia – forse sì ma l’abbiamo organizzata in fretta. L’importante è essere presenti anche a Pistoia. Ora attendiamo una sede, la richiediamo da tempo al Comune».


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