Trento. Perché celebriamo la Giornata internazionale contro l’omofobia

  

di STEFANO CÒ presidente del Circolo provinciale Arcigay del Trentino “8 luglio”
Dopo le aggressioni e violenze omofobe avvenute nelle ultime settimane, è sempre più urgente la campagna nazionale di sensibilizzazione contro l’omofobia realizzata da Arcigay, in collaborazione con altre 15 associazioni, in occasione della ricorrenza del 17 maggio, la Giornata internazionale contro l’omofobia. Arcigay diffonde su tutto il territorio nazionale, e quindi anche a Trento, una campagna di sensibilizzazione che prevede la diffusione di 15 mila manifesti, 45 mila volantini e 8 mila locandine. Ad essa di affiancheranno momenti di riflessione e approfondimento in decine di città italiane. Anche a Trento oggi, mercoledì 18 maggio, alle 20.30, ci sarà un momento di riflessione e discussione con la presentazione del libro di Maura Chiulli, responsabile della Cultura dell’Arcigay, “Maledetti froci & maledette lesbiche, libro bianco (ma non troppo) sulle aggressioni omofobe in Italia”, edito da AlibertiCastelvecchi e Arcigay, alla libreria Einaudi di Piazza Mostra, con il patrocinio del Comune e dell’Assessorato alla Cultura di Trento.
Nei numeri quella del 2011 è la più importante campagna di sensibilizzazione di Arcigay di sempre in ben 50 città capoluogo di provincia. La campagna nazionale prevede due versioni di manifesti e locandine che ritraggono esplicitamente l’affettività omosessuale: un bacio fra una coppia gay e un bacio fra una coppia lesbica. Il contesto familiare rappresentato da una tavola imbandita testimonia la quotidianità delle relazioni di affetto delle persone gay e lesbiche. La bandiera italiana sullo sfondo, richiama i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale e la richiesta di piena cittadinanza e dignità per queste famiglie. Lo slogan scelto per la campagna è “Civiltà prodotto tipico italiano” e “Italia unita contro l’omofobia”.

Ho visto i manifesti e so delle vostre manifestazioni. Spero che tutte queste vostre iniziative aiutino a fare (davvero) della civiltà un prodotto italico. Senza dubbio per molto tempo la civiltà è stata una nostra «specialità», ma ultimamente stiamo perdendo colpi e il vostro richiamo è giusto e necessario.


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