Dal Gay Pride l´invito al sindaco “Domani scendi in piazza con noi”

  

di ANDREA MONTANARI
L´Appello dell´Arcigay, a due giorni dal Gay Pride milanese, è per il sindaco Giuliano Pisapia: «Ti aspettiamo – spiega il presidente del comitato provinciale Marco Mori – Sappiamo che hai molto da fare e che sei stanco, ma ti vogliamo con noi. Sarebbe opportuno, magari anche solo per un saluto quando sfileremo in piazza Scala. Ce l´hai promesso. Il patrocinio del Comune rappresenta un punto di partenza importante: si può vivere in una città che vuole incominciare a considerarci parte integrante e visibile». Da Palazzo Marino, ancora nessun risposta ufficiale, ma gli uomini vicini al sindaco fanno sapere che non è escluso che Pisapia mandi un messaggio nel corso della manifestazione, visto che difficilmente potrà essere presente per una concomitanza di impegni presi in precedenza. Ci saranno, invece, diversi assessori della sua giunta. A cominciare dal responsabile delle Politiche sociali Majorino.
Il corteo partirà da piazza Lima domani alle 16,30. Percorrerà corso Buenos Aires, corso Venezia, piazza San Babila, corso Matteotti fino a piazza Meda. Poi da piazza Scala proseguirà in piazza Cordusio, via Broletto, via Cusani per arrivare in largo Cairoli e concludersi in piazza Castello. In testa, lo striscione con i sei colori della bandiera arcobaleno e un cordone formato da ragazzi tutti nati nel 1990, l´anno in cui l´Organizzazione mondiale della sanità depennò l´omosessualità dall´elenco delle malattie. Giovani nati e cresciuti negli anni in cui si sono abbattuti confini e frontiere, che indosseranno un grande cartello stradale con la scritta «stop omo-transfobia». Ragazzi che rivendicano di essere «cittadini del mondo, figli delle differenze e cittadini europei». Ad accompagnarli una banda di 23 elementi: «Vogliamo iniziare con loro – sottolinea ancora Marco Mori – con un messaggio di fiducia verso il futuro sperando in un cambiamento della situazione in questo Paese». E quest´anno il Pride ha potuto contare anche sulla collaborazione dell´associazione dei commercianti Ascobaires.
Non mancheranno né i tradizionali carri allegorici con allestimenti dai colori variopinti come quello degli Egizi che ha sfilato anche allo scorso Europride a Roma e nemmeno sette risciò con a bordo altrettante “famiglie arcobaleno”, cioè formate da persone dello stesso sesso con tanto di prole concepita con l´inseminazione artificiale. Così come gli slogan con le storiche rivendicazioni dei gay e delle lesbiche: «Vogliamo vivere in una città che includa e tuteli; vogliamo vivere in una città che riconosca le nostre relazioni affettive; vogliamo vivere in una città che valorizzi il nostro contributo culturale, politico e sociale». In una parola, «Milano siamo anche noi». Nessun concerto finale, ma una grande festa all´aperto con sorpresa alla discoteca Borgo del Tempo perso.


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