Una parata libera e laica

  

di Stefano Crippa ROMA
ROMA – Si confida nella clemenza di Giove pluvio perché le previsioni meteo non sono delle migliori, ma ormai la gioiosa macchina dell’europride è in movimento. Il lungo corteo composto da 40 carri allegorici verrà aperto dai motociclisti gay, lesbiche e trans di Moto Gam e Lcr Roma e dallo striscione di otto metri della manifestazione, e poi il carro degli organizzatori dell’Arcigay con sette drag queen scatenate sulle note dell’inno del Pride 2011, A far l’amore comincia tu di Raffaella Carrà. Il corteo si metterà in marcia a partire dalle 16 (alle 15 il concentramento, alle 13.30 quello dei carri) da piazza della Repubblica per poi muoversi sino al Circo Massimo dove alle 21 si terrà il clou della manifestazione. A presentarlo la madrina Claudia Gerini che introdurrà esponenti nazionali e internazionali del movimento omosessuale, fino all’intervento del ciclone Lady Gaga con il suo discorso (salvo sorprese) e l’esecuzione live pianoforte e voce di Born this way.
La città si mobilita, deviazioni del traffico, Procura in allerta – ha predisposto un piano di «bonifica e controllo molto discreto» del tragitto, mentre 200 volontari della Protezione civile distribuiranno 100 mila bottiglie d’acqua. Non aspettatevi Minzolini e il tg1, la diretta della maratona sarà garantita da Rainews, e in rete da radio Deegay su www.deegay.it
Arriveranno nella capitale novantatrè pullman mentre sono stimate cinquecentomila presenze. «L’impegno di Arcigay per la buona riuscita dell’evento è costante e continuativo da oltre un anno», sottolinea il segretario nazionale Luca Trentini . «Distribuiremo oltre mille bandiere dell’associazione e avremo carri di Arcigay Milano, Arcigay Perugia, Arcigay Bologna, Arcigay Lombardia e Rete Giovani Arcigay, più i carri delle associazioni ricreative affiliate ad Arcigay come Europa Multiclub di Roma». In marcia per denunciare, spiega Trentini: «l’arretratezza di un Paese che ancora si ostina a non riconoscere i diritti di cittadinanza di donne e uomini inseriti nel nostro contesto civile, ma ancora non garantiti da provvedimenti legislativi in grado di riconoscere le loro famiglie, i loro affetti e la loro dignità».
Potrebbe essere l’Europride della svolta tra il Paese reale e la comunità gay, lesbica e trans, vista l’attenzione ai temi legati alla libertà laicità ed uguaglianza che verranno portati in piazza. Meno polemiche, soprattutto concentrate sulla presenza di Lady Gaga, il cui video Judas ha scandalizzato Rocco Buttiglione «Il mondo gay non si sente rappresentato da chi gira dei video offendendo Gesù» e ancor più la parlamentare Udc Paola Binetti per la quale: «Tenere l’Europride a Roma dei vincoli ulteriori, quelli del rispetto dell’ambiente. Non c’è solo Roma capitale, ma anche la percezione di Roma come Caput Mundi, a partire dai propri valori religiosi».
Molto «attiva» Militia Christi, dopo aver esposto giovedì uno striscione sotto le scale del Campidoglio contro la parata «una manifestazione – secondo il portavoce Fabrizio Lastei, che veicola contenuti e stili di vita contraria alla libertà della persona e ai valori della famiglia. È una vergogna che Alemanno sostenga questa vergogna». Ed è forse per frenare le frange più di destra, che ieri il primo cittadino della capitale ha accuratamente evitato di incontrare la pop star americana. Renata Polverini – la presidente della Regione Lazio ha garantito la presenza alla sfilata – si è detta invece «pronta ad aprire le porte alla cantante».


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