«Mai con l’Udc al governo» Scalfarotto sull’omofobia

  

«Per governare insieme occorre una condivisione dei valori, questa è la condizione di fondo per allearsi politicamente, e con l’Udc non c’è, almeno sulla questione della omosessualità e sul riconoscimento legale dei diritti»: Ivan Scalfarotto, vice presidente nazionale del Pd ha acceso il dibattito alla Rivana, per Rosso di sera, parlando di discriminazioni proprio nel giorno in cui il parlamento ha votato contro la legge proposta sull’omofobia da Paola Concia del Pd. La sua ammonizione politica «mai con l’Udc» aveva un valore nazionale e non locale o regionale come invece ha rilanciato ieri l’Udc Ferrara in una nota, parlando del caso Noè-Mori, ossia della bocciatura e della elezione, rispettivamente, alla carica di presidente della commissione parità del consiglio regionale. A parlare di incompatibilità «locale» di Silvia Noè, era stato Flavio Romani di Arci gay, che ha sottolineato la contraddizione sulla possibile nomina della capogruppo Udc in Regione. Tornando a Scalfarotto, il vicepresidente Pd aveva sottolineato come per migliorare la «situazione di profonda arretratezza del paese sui temi di omofobia e rispetto degli orientamenti sessuali, occorre operare un discrimine perchè non è possibile governare assieme a chi ha una idea completamente diversa». «Con l’Udc – ha concluso – non potremmo andare avanti, per vincere le elezioni serve l’aritmetica, ma per governare serve la politica».


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